ANNALISA ANGELICI
Cronaca

Frode fiscale, blitz della Finanza: sequestri per 12 milioni: contestata anche l’associazione a delinquere

Il provvedimento del gip è stato eseguito nei confronti di 42 persone fisiche e 39 giuridiche. Società fittizie “cedevano“ i loro crediti con Erario, Inps o Inail a chi era in debito tramite l’attività di “garanti“

L’operazione condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Terni

L’operazione condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Terni

Terni, 24 maggio 2024 – Operazione “Lybra“. È il nome dato alla lunga e corposa indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Terni che ieri ha visto il suo atto conclusivo: gli agenti della caserma di via Bramante hanno dato esecuzione su tutto il territorio nazionale e all’estero a un provvedimento di sequestro preventivo, anche per equivalente, nei confronti di 42 persone fisiche e di 39 giuridiche per un totale di 12 milioni 552.360,53 euro, emesso dal gip. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale (a carico di sei degli indagati) , al riciclaggio e all’autoriciclaggio, impiego di denaro proveniente da delitto in attività economiche, indebite compensazioni, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per l’esecuzione al decreto - hanno riferito gli investigatori -, sono state effettuate diverse perquisizioni locali, in tutto il territorio nazionale ed estero, nei confronti dei soggetti indagati e sono stati individuati e colpiti da provvedimento di sequestro complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie degli indagati nel territorio di Terni e di altre 14 province: interessate all’inchiesta Milano, Torino, Biella, Novara, Verona, Lucca, L’Aquila, Teramo, Viterbo, Roma, Napoli, Potenza, Catania e Sassari. Perquisizioni anche in Romania. Sono stati sequestrati beni mobili (orologi preziosi, denaro contante, conti correnti) e beni immobili.

L’attività , che riguarda un solo anno fiscale, è stata condotta a seguito di una complessa ricostruzione della posizione fiscale e finanziaria di diversi soggetti economici e persone fisiche, attraverso il monitoraggio dei flussi finanziari che ha consentito di ricostruire la presunta rete associativa criminale. È stata originata da un controllo nei confronti di una società di consulenza tributaria e fiscale, formalmente di Roma ma operante effettivamente nel ternano, che - in base agli accertamenti - svolgeva la funzione di "garante" nell’istituto dell’accollo tributario con il ruolo di intermediario tra il soggetto accollante ed il soggetto accollato. In sintesi, secondo le fiamme gialle la società di consulenza, mediante contratti di natura civilistica, garantiva la buona riuscita dell’operazione di compensazione di debiti erariali di molteplici contribuenti, sparsi su tutto il territorio nazionale, con crediti fiscali generati da società terze, fornendo anche la consulenza legale in caso di controllo dell’amministrazione finanziaria. "Il sodalizio – sottolineano dalla Guardia di Finanza – si avvaleva di alcuni professionisti compiacenti che attestavano falsamente la genuinità delle dichiarazioni fiscali, mediante l’apposizione di visti di conformità non realmente comprovanti la realtà societaria". Qui il credito Iva veniva ceduto dalle società titolari del credito alle società titolari del debito, tramite come detto la società garante.