Foto hot di minorenni nelle chat, gli esperti ricordano: "Chi le guarda e le condivide compie gravi reati"

Avvertimento soprattutto ai più giovani ma anche gli adulti che non sono certo al sicuro da revenge porn o sexestorsion

Foto hot di minorenni nelle chat  Gli esperti ricordano: "Chi le guarda  e le condivide compie gravi reati"

Foto hot di minorenni nelle chat Gli esperti ricordano: "Chi le guarda e le condivide compie gravi reati"

Perugia, 24 giugno 2023 – Non sono semplici foto. Non è solo un file ricevuto e ricondiviso. Dietro l’immagine hot rubata, ci sono vite, volti, famiglie che con un clic finiscono nel baratro. E chi fa quel clic rischia di passare guai con la giustizia. Perché, anche se alcune piattaforme, in particolare quelle di messaggeria istantanea, hanno un livello di controllo della privacy più elevato di altre, le tracce che vengono lasciate sono sufficienti agli esperti della polizia postale per dare un nome ai responsabili. Revenge porn, sexestorsion sono espressioni diventate drammaticamente comuni per spiegare fenomeni che, anche in Umbria, lo conferma l’attività svolta dalla sezione operativa sicurezza cibernetica della Postale, è ben presente e accentuato. Non da ultimo quello che è stato portato davanti al gup e che ha come imputati due ventenni, accusati di aver diffuso le immagini di una coetanea, ritratta in pose intime quando era poco più che una ragazzina. Foto diffuse, anche in questo caso, in chat e gruppi il cui "cerchio" di complicità è stato rotto, secondo quanto ricostruito, dall’intuito di un’amica della vittima. Purtroppo, tardi, a distanza di anni. E dopo che, in quel caso come in molti altri, il danno era stato fatto. La repressione, ricordano gli esperti, è fondamentale, ma non è tutto. È la prevenzione la battaglia da fare. E quindi l’informazione, l’aiuto di famiglie e istituzioni, una rieducazione alle relazioni con il prossimo. La diffusione di supporti, dal cellulare al tablet, l’iperconnessione da un lato. Il lockdown dall’altro. Aspetti che hanno favorito il ricorso al virtuale piuttosto che al reale, facendo scordare a una persona puoi far molto male anche a distanza. E se la diffusione di foto personali di ragazze e ragazzi per "vendetta" fin troppo spesso viene affrontata con leggerezza, c’è chi del ricatto sessuale ha fatto una vera e propria attività illecita. Finte relazioni virtuali che si trasformano in trappole "mangiasoldi" se non dei ricatti in piena regola. Come evidenziato da una recente indagine che ha portato a scoprire un sistema criminale ben organizzato che ha portato alla denuncia di 18 persone per le cosiddette truffe romantiche. Sono 15, invece, nel 2022, i casi di ricatto sessuale individuati dalla Postale. Il consiglio "senza tempo" è uno e vale per tutte le età: meglio non condividere immagini intime.

L.Fiorucci