REDAZIONE UMBRIA

Sicurezza. "Fontivegge, ora dateci i militari"

Il Comitato si appella a sindaco e prefetto: criminalità dilagante

Piazza del Bacio, è uno dei luoghi probabilmente meno sicuri del quartiere di Fontivegge

Perugia, 11 ottobre 2019 - «Chiediamo che Comune e Prefettura inoltrino immediatamente al Ministero degli Interni e al Ministero della Difesa la richiesta per l’invio di almeno 8 militari a Fontivegge». E’ una richiesta perentoria quella che il comitato ‘Progetto Fontivegge’, inoltra alle autorità cittadine e regionali in merito alla sicurezza del quartiere. «Siamo convinti – affermano – e i risultati raggiunti da altre città ci confortano in questo senso, che la sola presenza dei soldati armati in quattro punti strategici quali piazza del Bacio, piazza Vittorio Veneto, via del Macello-Ottagono e via Canali, possa già di per sé costituire un deterrente in grado di costringere spacciatori, assuntori, sbandati ed alcolizzati ad andarsene definitivamente dal quartiere. Se la nostra richiesta non venisse accolta e se dovesse essere necessario, siamo pronti a scendere in piazza per far sentire la nostra voce». E’ insomma una sorta di ultimatum quello che lanciano i residenti stufi delle condizioni in cui sono costretti a vivere. « L’aumento dell’insicurezza, direttamente legato ad una sempre più folta presenza di immigrati irregolari nel quartiere, aveva risuonato l’allarme già in estate – spiega il Comitato nato nel 2015 –.

La situazione emersa nel corso degli ultimi mesi ha visto purtroppo il degrado estendersi, investendo non solo anfratti e sottopassi ma anche spiazzi e luoghi aperti come il perimetro esterno del Coworking, le scalette di piazza del Bacio e il parco della Verbanella. Giudichiamo riprovevoli ed offensive nei confronti dei residenti – continua Progetto Fontivegge – le critiche avanzate da chi, pur prendendo atto dei problemi del quartiere, continua ad opporsi a fondamentali misure di sicurezza. Chi in passato ha lasciato che Fontivegge si trasformasse in una vera e propria fogna a cielo aperto, oggi non ha alcun diritto di ostacolare le nostre legittime richieste di sicurezza. Abbiamo investito i nostri risparmi in questa zona della città – continua il Comitato –, viviamo tutti i giorni gli enormi disagi provocati da questa condizione di assoluto degrado e non accettiamo di essere presi in giro o umiliati. Né si pensi che vi siano alternative o scappatoie di carattere urbanistico, associazionistico o privato. Senza una bonifica preliminare – conclude Progetto – gli investimenti non torneranno mai a Fontivegge. È ora di metterselo in testa una volta per tutte». M.N.