REDAZIONE UMBRIA

Fondazione Faina, polemica politica. Il cambio al vertice non piace al Pd

Marinelli: "Grave errore la “cacciata“ di Di Loreto". Talanti: "Una città in cui le scelte dipendono dall’esterno"

Diventa un caso politico il mancato rinnovo dell’incarico di presidente della Fondazione Faina a Daniele Di Loreto (foto), responsabile dell’ufficio di rappresentanza a Roma delle Generali, consigliere dell’Istituto della Treccani e dell’associazione Civita, sostituto dall’avvocato Andrea Solini con una decisione del ministro come previsto dalla legge. Ma ora il centrosinistra insorge e attacca la Giunta Tardani, accusandola di aver lavorato per questa soluzione che ha privato la città di un personaggio di grande spessore, entrato in rotta di collisione politica con il sindaco per motivi legati alla gestione della Fondazione. Il sindaco Pd di San Venanzo, Marsilio Marinelli, parla della "cacciata" di Di Loreto come di "un grave errore" e ne ricorda i meriti nella sua attività di rilancio economico e culturale della Fondazione. Anche il segretario del Pd, Maurizio Talanti, mette nel mirino la Giunta Tardani, definita espressione di "una classe dirigente di incapaci". Talanti parla anche di una città in cui le sclete che contano vengono in realtà prese da soggetti esterni ad Orvieto, facendo un riferimento non troppo velato al ruolo che il prefetto avrebbe svolto nella vicenda fondazione Faina. "Che tutto debba ruotare, indipendentemente dal merito, attorno alla crisi della maggioranza del Comune di Orvieto, ci sembra, francamente eccessivo. Dalle politiche culturali scoordinate al trasporto urbano, dove il Comune non vuole mettere risorse ulteriori, e sulla lunga percorrenza sbaglia interlocutore, per risolvere i problemi dei tanti pendolari che ogni giorno soffrono i disagi provocati da chi si arrabatta senza un piano – dice il segretario del Pd, dopo aver ricordato i meriti del lavoro svolta da Di Loreto –, l’urgenza per tutti quelli che vogliono creare un’ alternativa autorevole è fermare le fughe in avanti. Invitiamo tutte le forze sane della città a riportare la discussione dove la politica ricorda a se stessa che non esistono scorciatoie e dove è chiaro che per cambiare il senso di marcia a una città in declino occorre uno sforzo gigantesco e democratico. Non si possono piegare le necessità di avere profili competenti nelle varie istituzioni in virtù di logiche da condominio". "Le attuali scelte, compiute con una spasmodica attività di pseudo leaders regionali e nazionali, oltre che da funzionari dello Stato che travalicano il proprio ruolo, stanno dando una immagine di Orvieto che dovrebbe essere spiegata nei particolari agli orvietani" dice ancora Talanti.

Cla.Lat.