REDAZIONE UMBRIA

’Fisa Dorelli’, scoppia la protesta "La delocalizzazione è un errore"

T-Shirt con i nomi degli operai poggiate per terra all’entrata dell’azienda e pronte per essere calpestate "come è stata calpestata la dignità dei tanti dipendenti" hanno spiegato, cartelli con scritte inequivocabili, tanta amarezza e qualche lacrima. Era lo scenario di ieri mattina alla ex Fisa Dorelli, ora Umbria Industrie, importante realtà del settore cartotecnico, dove è iniziato lo sciopero: 40 operai che hanno iniziato un sit in per dire "no" alla delocalizzazione dell’azienda nel comune di Fossato di Vico. Dal primo gennaio del 2022, infatti, l’intera azienda inizierà la produzione nello stabilimento di Osteria del Gatto e non più in via Cortonese, storico sito dove era situata la fabbrica. I picchetti sono iniziati ieri e proseguiranno anche domani: 16 ore per protestare contro la decisione dello spostamento che colpisce i dipendenti tifernati dopo 66 anni di storia. "Parliamo di addetti altamente qualificati, con un’anzianità aziendale media di oltre 25 anni. Personale che proprio in virtù dell’alta professionalizzazione, in mancanza di certezze sul futuro aziendale, ha già cominciato a guardare altrove" hanno detto i sindacalisti: "Teniamo comunque a precisare, anche al fine di evitare equivoci, che l’azienda è in salute e ha anche ordinativi, perciò non si tratta della solita crisi aziendale, ma di una scelta a nostro modo di vedere sbagliata, che potrebbe comportare anche un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo di Città di Castello". Dal canto loro gli addetti hanno evidenziato come sia "impossibile percorrere la distanza fra Città di Castello e Fossato di Vico ogni giorno". Oggi intanto ci sarà un incontro alle 10 ai cancelli dell’azienda con i sindacalisti e gli addetti.