
Coltivare tartufi e riconvertire un terreno. D’ora in poi si può, grazie al bando della regione per la creazione e lo sviluppo di filiere corte nel settore della tartuficoltura. A questo va aggiunto un progetto dell’azienda ’’Giuliano tartufi’’ dal nome tanto romantico quanto suggestivo: ’’Fidanzati per 10 anni’’ di cui è capofila.
In pratica l’impresa altotiberina, specializzata nella trasformazione e commercializzazione del tartufo, secondo quanto previsto dal bando, propone alle aziende agricole del territorio che possiedono terreni da riconvertire di adibirli a tartufaie coltivate per la produzione dei tipi più noti, come il Tartufo estivo (Tuber aestivum Vitt.), il Tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum Vitt) o altre specie coltivabili. Una volta che le piante saranno in produzione, quindi dopo circa cinque anni dalla posa, la "Giuliano tartufi" si impegnerà ad acquistare il tartufo prodotto a un prezzo superiore a quello di mercato. Il bando ha come obiettivo quello di collegare aziende agrarie, che si occupano di produzione di tartufo, ad aziende più strutturate, che si fanno carico della raccolta, lavorazione e commercializzazione.
"Il progetto è veramente innovativo – ha commentato Giuliano Martinelli (foto), titolare della Giuliano Tartufi – credo sia la prima volta in Italia e nel mondo, che si crei un percorso così strutturato di filiera, dalla raccolta alla commercializzazione nel giro di pochi chilometri, all’interno di una stessa area, con stesse peculiarità e caratteristiche di terreni vocati alla produzione del tartufo. Questo consente anche di sviluppare economia locale, avendo un prodotto di qualità a un prezzo finale sostenibile".