LUCA FIORUCCI
Cronaca

Fiamme Oro e cittadini di domani. Inaugurato il settore giovanile

Al taglio del nastro, nella palestra in Questura, anche il sottosegretario Prisco e il capo della Polizia Pisani

Fiamme Oro e cittadini di domani. Inaugurato il settore giovanile

Fiamme Oro e cittadini di domani. Inaugurato il settore giovanile

Un luogo di crescita e di formazione. Un’occasione di inclusione e integrazione nel segno dello sport e dei suoi valori. Uno spazio per consentire a giovani e giovanissimi, in particolare a quelli più in difficoltà, di dedicarsi al judo. Forgiare campioni del futuro, come nella storia delle Fiamme Oro, ma soprattutto cittadini del domani. È l’obiettivo a cui si ambisce con la palestra della sezione giovanile del gruppo sportivo della Polizia che ha sede nella questura di Perugia. Al taglio del nastro erano presenti il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco e il capo della polizia, Vittorio Pisani. A benedire la palestra è stato il vescovo di Perugia - Città della Pieve, Maffeis. Presenti anche il questore Fausto Lamparelli, il sindaco Andrea Romizi, il presidente del gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato Montini, il presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta, il prefetto della Provincia di Perugia, Antonio Gradone e altre autorità della magistratura, civili, militari e religiose. Il sottosegretario Prisco ha sottolineato l’importanza di iniziative come quella odierna, "per affermare la cultura della legalità e per offrire esempi positivi ai giovani. Lo sport è un collante tra generazioni e promuove una società fondata sull’inclusione, sulla solidarietà e sul rispetto delle regole e della legalità".

Nel suo intervento il capo della Polizia ha dichiarato che le Fiamme Oro sono l’orgoglio della Polizia di Stato perché, oltre a raggiungere grandi successi sportivi, agiscono sul fronte della legalità e della trasmissione dei valori dello sport, fondamentali per la crescita dei nostri giovani. "Attraverso la pratica sportiva e l’antica arte del judo abbiamo l’ambizione di sfruttare questo validissimo strumento di coesione ed aggregazione per favorire l’inclusione di bambini meno abbienti o che vivono in contesti difficili consentendo anche a loro non solo di essere accolti in un ambiente sicuro come la Questura, ma anche di avere maestri di sport e di vita in grado di rafforzare in loro la cultura della legalità ed arginare, laddove presenti, i pericoli a cui possono andare incontro le generazioni future qualora vivano o frequentino ambienti privi di modelli valoriali" ha sottolineato il questore. "Abbiamo aderito con convinzione al progetto sulla cultura della legalità attraverso lo sport – ha commentato il sindaco Andrea Romizi – perché crediamo sia fondamentale lavorare, in sinergia con gli altri soggetti istituzionali, sui nostri giovani".