MAURIZIO BAGLIONI
Cronaca

Fiaccole e lacrime, nel ricordo di Davide

Assisi, una folla commossa all’iniziativa promossa ieri sera dalla famiglia del giovane colpito a morte durante una battuta di caccia

Assisi, 20 febbraio 2023 – Palloncini bianchi, con luci a led, sono volati nel cielo di Assisi nel ricordo di Davide Piampiano, morto a 24 anni durante una battuta di caccia sul monte Subasio l’11 gennaio.

È stato il momento conclusivo, ieri sera, sulla piazza inferiore di San Francesco, della fiaccolata promossa dai familiari di Davide – il padre Antonello, la madre Catia, la sorella Valeria, la fidanzata Michela, gli amici – svoltasi per ricordare il giovane, ma anche per rimarcare, al di là di ogni valutazione giuridica, il comportamento di Piero Fabbri.

Una Piazza di San Francesco dove – realizzata con le fiaccole – compariva la scritta Dax, il nome con il quale Davide era conosciuto come dj.

I palloncini, 24 come i suoi anni, sono stati lanciati dai familiari, da amici, compagni di squadra del Viole calcio, nella quale militava, e tamburini della Nobilissima Parte de Sopra con i quali suonava in occasione del Calendimaggio. E alla fine i genitori di Davide hanno voluto abbracciare tutti quelli che li avevano appena liberati nel cielo.

La fiaccolata era partita da piazza San Rufino, in un clima di emozione e partecipazione. In piazza del Comune un momento musicale, con la canzone ’Ovunque sarai’ di Irama, con quelle parole che, sin dall’inizio, sono un po’ la colonna sonora, se così si può dire, della drammatica vicenda di Davide: ’Ovunque sarai, ovunque sarò, in ogni gesto io ti cercherò. Se non ci sarai, io lo capirò e nel silenzio io ti ascolterò. Io ti ascolterò, se sarai vento, canterai’.

Poi giù sino a piazza San Francesco per l’ultimo momento per una storia di dolore infinita e dai tanti perché ancora irrisolti. Serata di gesti e di silenzio.

Silenzio rotto, nelle ore immediatamente precedenti la fiaccolata, dallamadre di Davide, Catia Roscini, in un’intervista al Tgr Umbria.

"Ho perso un figlio di 24 anni che per me era il sole" ha detto fra la altre cose, non mancando di rimarcare quanto fatto da Piero Fabbri, l’’amico’ di Davide, arrestato il 27 gennaio per omicidio volontario con dolo eventuale, poi riqualificato in colposo.

«Il comportamento di Fabbri, subito dopo la tragedia – ha sottolineato Catia Roscini – è stato inconcepibile e non perdonabile. Veniva da noi a dirci che era stata una fortuna che lui fosse stato lì perché così Davide non era morto da solo. La smetta, Fabbri, di dire che era come un figlio. C’è un padre che farebbe a un figlio quello che ha fatto Fabbri? La deve smettere: nel rispetto di Davide, della nostra famiglia, di tutti i papà. Perché nessun padre, dopo un tragico errore, non farebbe l’impossibile per salvarlo e soprattutto non lo farebbe morire sentendolo dire ‘Davide si è sparato una botta’".

Ben guardandosi – dice la cronaca – per 16 giorni, di confessare le proprie responsabilità. Scoperte solo grazie al fatto che la GoPro di Davide era accesa. Immagini e audio della videocamera che hanno documentato l’accaduto e l’agonia di Davide, con Fabbri impegnato più a depistare e a ‘ripulire’ il suo ruolo piuttosto che soccorrerlo. Altrimenti?

Maurizio Baglioni