
Fascino e tradizione Luce sul Corteo storico Le dame e i nuovi abiti stregano il pubblico
Un Corteo storico meraviglioso, aperto dall’allegoria della Fortuna, ha regalato ai folignati e ai visitatori una grandissima emozione. Uno spettacolo di maestosità e accuratezza degli abiti, un lungo serpentone di storia e di meraviglia che si è dipanato nelle vie della città per poi concludere la sua corsa in piazza della Repubblica per il tradizionale rituale della Benedizione dei Cavalieri, della lettura del Bando e dei saluti istituzionali. Annunciati i vertici della Regione in costume quintanaro e poi la bellezza delle prime dame, da Eleonora Benfatto a Jasmine Tofi, da Luna Gambacorda ad Aurora Di Arcangelo, da Camilla Natalini a Beatrice Tardioli, da Eleonora Donati a Michela Cerbini, da Agnese Ruffinelli a Federica Polinori. In sfilata anche i nuovi abiti che i Rioni hanno presentato nel corso delle due settimane, frutto di mesi di lavoro e di studio. Presente la meravigliosa Federica Moro.
Partito da piazza del Grano, il Corteo ha attraversato via XX Settembre, piazza San Giacomo, via Meneghini, largo Volontari del Sangue, via Gentile da Foligno, piazza Faloci Pulignani, largo Carducci, piazza della Repubblica, via Gramsci, piazza San Domenico, via Mazzini, Corso Cavour, via Oberdan, via Umberto I, via Garibaldi, largo Carducci e, di nuovo, piazza della Repubblica. In piazza della Repubblica, per l’occasione con una posizione leggermente diversa del palco a causa del cantiere della Cattedrale, anche il consueto saluto del vescovo Domenico Sorrentino e la benedizione dei cavalieri. Un rapporto stretto, fatto di stima reciproca, quello di Sorrentino con il popolo della Quintana e suggellato dalla visita del presule alle taverne dei Rioni lo scorso anno. "La Quintana, si sa, non è una manifestazione religiosa – ha scritto Sorrentino nel suo saluto, pubblicato sul magazine ‘Qui’ - È una festa di popolo, con la sua storia, con la sua voglia di vivere, con quella emulazione tra rioni che sprona e vivacizza, accendendo gli animi ma senza accecarli. Mi ha impressionato, fin dalle prime battute del mio ministero a Foligno, l’apertura di questa festa alla dimensione religiosa. Quanto questa apertura sia in tutti profonda non saprei giudicarlo. So che si aspetta regolarmente dal vescovo una benedizione". Il vescovo spiega di essersi sempre sentito "benvoluto e apprezzato dalla folla. Questo non mi sorprende perché il carattere folignate è aperto e gioviale. Ma lo trovo anche attento ai messaggi che hanno a che fare col senso della vita".