Aumento dei prezzi, consumatori in protesta: “Famiglie in ginocchio Carovita”

Le associazioni dei consumatori in piazza con “La protesta delle pentole vuote“. Girolamini (Adoc): "Genitori in difficoltà per pagare le rette dei centri estivi"

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"Oggi siamo in piazza anche noi perché non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi, ma di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze sull’intero sistema economico. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare".

Ada Girolamini, presidente dell’Adoc, riassume le ragioni della protesta nazionale delle “pentole vuote“, organizzata dalle associazioni dei consumatori nelle piazze di tutta Italia. "Qui in Umbria – racconta Girolamini - dove notoriamente i redditi dei lavoratori e le pensioni sono in media più bassi di diversi punti percentuali rispetto alle altre regioni d’Italia, riceviamo quotidianamente ai nostri sportelli richieste d’aiuto e segnalazioni di aumenti ingiustificati. Tra le emergenze che volevo segnalare, ora che si sono chiuse le scuole, il problema del pagamento delle rette per i centri estivi. Molti genitori non ce la fanno con i pagamenti e sono in grande difficoltà. Le famiglie ammettono che quest’anno ricorreranno ai nonni o ai parenti, ma chi non ha nessuno si trova in una situazione complicatissima, anche perché è impensabile rinunciare al lavoro, con la necessità che c’è adesso di portare a casa due stipendi. Pertano ci faremo portavoce con le istituzioni di questa difficoltà e chiederemo aiuti e sovvenzioni per supportare le rette dei centri estivi. Bisogna aiutare le famiglie già messe a dura prova dal carovita con misure concrete e nello stesso tempo continuare a garantire un’offerta dignitosa e formativa come quella rappresentata dai campus agli adolescenti".

"La pentola vuota - prosegue Alessandro Petruzzi Federconsumatori - è il simbolo della difficoltà delle persone che faticano ormai a soddisfare bisogni essenziali, come mettere insieme quotidianamente il pranzo con la cena. L’inflazione nel 2022 ha già raggiunto il 6,5%, come non accadeva dai primi anni ’90, e il previsto rialzo dei tassi d’interesse porterà all’aumento anche delle rate di mutui e prestiti. I rincari a cui stiamo assistendo hanno avuto finora solo timide reazioni del governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo, come la tassazione suisuperprofitti delle società dell’energia, gli sgravi parziali per alcune imprese e la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette, ma rinviando i necessari interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo per arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo".

Silvia Angelici