
Sabato scorso i numerosi discendenti della coppia Giuditta e Angelo Fanfano si sono ritrovati sabato nella casa di origine, a Porto di Castiglione del Lago, per festeggiare insieme
Castiglione del Lago, 13 giugno 2023 – Dopo un secolo la famiglia si riunisce nel casale umbro dove tutto è iniziato, grazie all’amore di Giuditta e Angelo. Da quell’unione ne è nato un legame familiare inossidabile. I cento anni trascorsi, da quando quella coppia di allora ragazzi ha gettato le basi di una nutrita discendenza, non hanno scalfito i legami di sangue dei Fanfano. E così, a distanza di un’epoca da quando le radici del gigantesco albero genealogico si sono piantate ben salde nel terreno del Trasimeno, i numerosi discendenti della coppia si sono ritrovati sabato nella casa di origine, a Porto di Castiglione del Lago.
Era il lontano 1923 quando Angelo Fanfano, insieme alla moglie Giuditta, entrambi contadini, si trasferirono da Badia a Porto di Castiglione del Lago, presso una casa colonica molto più grande e con ettari di terreno da coltivare, che permettevano di mantenere i loro sette figli (quattro maschi e tre femmine). Una famiglia destinata ad aumentare nel corso degli anni con la nascita di quindici nipoti. Fino a raggiungere, nell’arco di un secolo, quota 170, come certifica l’albero genealogico redatto da Maurizio, uno dei tanti discendenti. Molti di questi sabato scorso hanno dato vita ad una grande festa, in cui protagonisti sono stati i ricordi e gli affetti. Tra i partecipanti anche le due discendenti più anziane, entrambe del 1930, Lea Fanfano e Fernanda Moretti (moglie di Nazzareno, che vive ancora oggi nella casa d’origine) e la più giovane, Anita di otto mesi.
A festeggiare con i numerosi discendenti il traguardo dei cento anni è andato anche il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, che, come primo cittadino, ha donato una targa ricordo da parte del Comune. "Sono onorato – ha dichiarato - di essere qui perché vedere famiglie così orgogliose delle proprie origini, vedere la vostra commozione nei vostri occhi, i vostri sorrisi e la vostra unione è spettacolare e vi devo dire solamente grazie". L’evento si è aperto con una cerimonia religiosa celebrata da parroco di Porto, Padre Filippo. Ora c’è una stupenda fotografia a ricordare quanta strada questa famiglia abbia fatto in cento anni, tutti i discendenti disposti in ordine sui gradini della colonica, in mano la foto dei loro progenitori e insieme anche la foto di quella casa, le cui mura custodiscono cento anni di vicende familiari.