Ex Maran al “crocevia“. Rinviato l’incontro in Regione sulla vendita

Un nuovo appuntamento già fissato il 20 giugno per definire la cessione. Con 143 dipendenti l’azienda è una delle principali fonti di occupazione.

Se un anno fa negli ambienti della ex Maran circolava grande scetticismo a proposito della cessione dell’azienda di recupero crediti di Spoleto, ora la situazione e totalmente differente perché l’attuale interlocutore, interessato ad acquistare da Hoist, garantisce serietà e affidabilità. È quanto trapela dall’interno della storica sede di Santo Chiodo all’indomani dell’avvio delle trattative sindacali per valutare le condizioni dell’operazione di vendita alla System house srl. Ieri mattina si sarebbe dovuto tenere il primo incontro in Regione alla presenza dell’assessore Michele Fioroni, tra i sindacati ed i rappresentati di Hoist Italia e System house srl, rinviato però al 20 giugno per precedenti impegni degli imprenditori. Da quanto trapela Cgil, Cisl e Uil vorrebbero arrivare alla data del 20 giugno con le carte già scoperte e quindi entrare già in anticipo nei dettagli della trattativa. L’obiettivo primario che guida l’azione dei sindacati rimane quello di salvaguardare i livelli occupazionali e la qualità del lavoro, in termini di stabilità e retribuzioni in un territorio, quello spoletino, dove il lavoro di qualità è sempre più assente. Ad oggi infatti la ex Maran rimane una delle principali fonti occupazionali della città con ben 143 lavoratori, tutti assunti con contratto a tempo indeterminato. Numeri ben diversi rispetto a quelli dei momenti d’oro dell’azienda di recupero crediti fondata dal compianto Nazzareno D’Atanasio, che nei periodi di maggior splendore contava circa 400 dipendenti. Dopo un periodo di crisi che è costato il posto di lavoro ad oltre 200 persone, sei anni fa a salvare l’azienda è stata proprio Hoist Italia, che ha confermato i circa 140 lavoratori rimasti, riportando in attivo i bilanci. La stessa Hoist aveva già provato a cedere l’azienda l’anno scorso nella preoccupazione dei dipendenti perché il probabile acquirente a differenza di quello attuale non assicurava garanzie. Ora System house srl è leader a livello nazionale nel settore call center e dalle visure catastali, si apprende che ha 5 milioni di capitale ed il valore della produzione al 2022 si attestava a circa 60 milioni di euro. L’azienda è dislocata su 14 sedi con circa 2800 dipendenti. L’operazione gli permetterebbe di entrare definitivamente anche nel settore del recupero crediti ampliando ulteriormente l’offerta ad una serie di clienti di prima fascia. Per assurdo si potrebbe addirittura ipotizzare un ampliamento delle attività.