
Esportazioni competitive. La maglieria supera tutti
I distretti umbri si confermano "centrali" per l’economia regionale, dimostrando una buona capacità di risposta e un’elevata competitività nei mercati internazionali. Questo, anche a fronte del rallentamento generalizzato dell’attività economica globale e della domanda internazionale, per affrontare il quale "serve investire ancora e costantemente, facendo leva sull’elevata qualità dei beni e sulla flessibilità delle produzioni distrettuali: emerge dall’analisi sull’andamento delle esportazioni distrettuali umbre nel primo semestre 2023, presentata a Perugia da Intesa Sanpaolo.
Il report evidenzia per l’export umbro dei distretti un valore di oltre 520 milioni di euro, con una crescita dell’11,3% rispetto al primo semestre 2022, pari a oltre 50 milioni, maturata principalmente nel primo trimestre, ma con un incremento anche nel secondo. Di sfide e opportunità nell’attuale scenario hanno parlato Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, e Carlo Pacifici, consigliere delegato a credito e finanza di Confindustria Umbria, dopo l’analisi fatta dagli economisti della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Tre (Maglieria e abbigliamento, Olio, Mobile) quelli presi in esame, rappresentativi di un quinto dell’export della regione.
Il distretto della maglieria e abbigliamento di Perugia si conferma il più rilevante con 336 milioni di euro di esportazioni, in crescita del 27,2% rispetto ai primi sei mesi 2022, anche grazie ad un buon inserimento nelle filiere del lusso. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato estero. Rallentamenti, ma "non preoccupanti" per gli altri due. Il distretto dell’olio ha realizzato nel primo semestre 119 milioni di euro di export, con un calo di 15,6 milioni rispetto a gennaio-giugno 2022: riduzione legata al calo subito dalle vendite verso Francia, Repubblica di Corea e Taiwan, solo in parte compensata dagli incrementi maturati verso i mercati nord-americani e Spagna. Dopo la sostanziale stabilità nel primo trimestre, il distretto del Mobile dell’alta valle del Tevere, mostra un ritardo più marcato nel periodo aprile-giugno e complessivamente nei primi sei mesi realizza 47,4 milioni di euro di esportazioni.
C’è quindi una "buona tenuta" delle imprese umbre ma per Nocentini non basta. "Accanto ad una analisi positiva c’è infatti un percepito che aggiunge timore. La transizione energetica, la sostenibilità, il Pnrr, la valorizzazione delle catene di fornitura delle imprese, sono gli elementi chiave su cui è necessario investire in modo costante, soprattutto in questa fase".
Silvia Angelici