Esplosione di Gubbio, il saluto commosso ad Elisabetta. "Mai più tragedie come questa"

La donna morta nel rogo di Canne Greche: faceva la cameriera ma aveva dovuto trovare un altro lavoro. L’appello dei giovani al sindaco Stirati durante i funerali a Sigillo: "Dovete fare qualcosa"

Il funerale di Elisabetta D'Innocenti

Il funerale di Elisabetta D'Innocenti

Sigillo (Perugia), 15 maggio 2021 - Nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, officiati dal parroco don Ferdinando, si sono svolti ieri i funerali di Elisabetta D’Innocenti, la seconda vittima della tragedia consumatasi proprio una settimana fa nell’azienda Greengenetics attiva da qualche mese nella località di Canne Greche, a Gubbio, non molto lontana dal centro storico.

Il funerale di Elisabetta D'Innocenti

Una cerimonia che ha visto una intera comunità stringersi intorno all’anziana madre Rosa, alle figlie Sybilla e Nicola, al fratello ed ai familiari, rinnovando una partecipazione ed un coinvolgimento che ha raggiunto anche in questa circostanza espressioni di grande intensità emotiva. Come accaduto giovedì nella chiesa Madre del Salvatore di Madonna del Ponte in occasione delle esequie del diciannovenne Samuel, altra vittima di una tragedia ha segnato profondamente comunità, famiglie, istituzioni. Nel corso della omelia il parroco ha richiamato la speranza cristiana della resurrezione e la forza che deriva dall’aiuto del Vangelo. In chiesa, tra gli altri, oltre al sindaco di Sigillo Fugnanesi, anche i sindaci di Gubbio Stirati, di Costacciaro Capponi, di Scheggia e Pascelupo Vergari, di Fossato di Vico Monia Ferracchiato.

I primi soccorsi

Presenti diversi amici e conoscenti che Elisabetta, persona che si è lasciata dietro lacrime e rimpianti per la qualità del carattere, la bontà e l’educazione che l’hanno accompagnata nella sua breve vita. Stima e considerazione si era meritate e conquistate pure con il suo fare gentile ed educato, professionale e sempre generoso, durante il lavoro svolto, in qualità di cameriera a chiamata al Park Hotel Ai Cappuccini prima che la crisi del turismo, provocata dall’epidemia sanitaria, l’avesse portata a cercare qualche alternativa per mandare avanti la sua famiglia, alla quale ha dedicato sempre amore ed energie. La cerimonia funebre ha richiamato ancora i problemi legati alla sicurezza dei luoghi di lavoro e l’urgenza di una sterzata decisa per risolverli.

"Fate in modo che queste tragedie non abbiano più a verificarsi": questo l’appello accorato, pronunciato tra le lacrime, che due giovani, avvicinandosi al gruppo delle autorità, hanno affidato al sindaco Stirati ed agli altri colleghi che gli erano accanto. Al termine del rito funebre la salma di Elisabetta è stata tumulata nel cimitero di Gubbio.

g.b.