Luca Fiorucci
Cronaca

Condanne per oltre settant’anni. Tragica esplosione di Gubbio, riqualificato il reato più grave

Pene da dieci a diciotto anni. L’aula piena dei familiari e degli amici delle vittime e delle due persone rimaste ferite. Né Samuel né Elisabetta il giorno dell’incidente avrebbero dovuto essere lì

L'incendio nella fabbrica a Gubbio

L'incendio nella fabbrica a Gubbio

Perugia, 30 maggio 2025 – Cinque condanne per l’esplosione, il 7 maggio 2021, alla Greenvest di Canne Greche di Gubbio. La Corte d’Assise di Perugia ha ritenuto Alessandro Rossi, Luciano Rossi, Gabriele e Maria Gloria Muratori, Giorgio Mosca responsabili per la morte di Samuel Cuffaro, 19 anni, e di Elisabetta D’Innocenti, 52, e per il ferimento, con gravi danni permanenti, di Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi.

Samuel ed Elisabetta rimasero uccisi nell’esplosione che distrusse il casolare dove era stato realizzato un laboratorio per il trattamento della cannabis che, secondo quanto ricostruito, veniva sottoposta a un lavaggio con pentano per ridurne il contenuto di Thc e renderla legale. Lavaggio che, era stato sostenuto dall’accusa, avveniva secondo una procedura non certificata, in una struttura sprovvista di misure di prevenzione e di fatto inadeguata. Come, sempre secondo quanto accertato dalle indagini e contestato, inadeguato era lo stoccaggio della sostanza ad alta infiammabilità.

Presupposti che, ha sostenuto la pubblica accusa, avevano originato il gravissimo incidente che era costato la vita ai due dipendenti e al ferimento dei colleghi. Pubblica accusa, rappresentata dalla pm Gemma Miliani che, a conclusione del dibattimento, aveva chiesto 20 anni di reclusione per i cinque imputati a fronte, appunto, della contestazione di omicidio volontario con dolo eventuale che aveva trovato un precedente nell’incidente alla Thyssen di Torino. I giudici hanno riconosciuto la colpevolezza degli imputati, riconoscendo responsabilità differenti, pur riqualificando il reato più grave in omicidio colposo plurimo pluriaggravato, attribuendo agli imputati la responsabilità per morte come conseguenza di altro reato. Cioè degli altri reati che venivano contestati, come l’incendio doloso e le violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.

La Corte d’Assise ha condannato Alessandro Rossi, legale rappresentante di Green genetics e Greenvest, una dedicata alla produzione l’altra alla commercializzazione della cannabis light, a 18 anni e un mese, a 14 anni e 20 giorni, Gabriele Muratori, legale rappresentante di Green genetics, Luciano Rossi e il proprietario dell’immobile, Giorgio Mosca. Entrambi erano considerati soci occulti delle aziende. Maria Gloria Muratori, legale rappresentante di Greenvest, è stata condannata a 10 anni e 6 mesi.

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Il momento della sentenza

Alcuni degli imputati erano presenti all’ultima udienza che si è svolta ieri davanti alla Corte d’Assise, presieduta da Carla Giangamboni. Gabriele Muratori ha assistito alla sentenza in un’aula piena di familiari e amici. In particolare, quelli di Samuel, che hanno sempre seguito il dibattimento nelle varie udienze, hanno affisso lo striscione che ritrae il ragazzo nella foto che nel tempo è diventata ben nota: 19 anni e una grande passione per la musica e il teatro. Un lavoro per racimolare qualche soldo, aiutare la famiglia e portare avanti le sue passioni. Era stato assunto per lavorare nei campi Samuel, è stato ricostruito, quel giorno al laboratorio non avrebbe dovuto esserci, come non avrebbe dovuto esserci Elisabetta.