REDAZIONE UMBRIA

Terremoto in Umbria, maxi esercitazione di salvaguardia dei beni culturali mobili

Ha visto la partecipazione di tecnici, rappresentanti di vari enti pubblici e volontari di protezione civile

L'esercitazione

L'esercitazione

Perugia, 10 maggio 2025 – Fronteggiare le emergenze dopo un sisma. Con questo obiettivo il 9 maggio si è tenuta con successo l'esercitazione conclusiva sul campo del corso di salvaguardia dei beni culturali mobili in Umbria. L’evento ha visto la partecipazione di tecnici, rappresentanti di vari enti pubblici e volontari di protezione civile appartenenti a organizzazioni di volontariato iscritte all'elenco regionale, in un’azione coordinata presso due chiese della Diocesi di Spoleto.

Numerosi soggetti istituzionali e di protezione civile sono stati dunque impegnati nella simulazione operativa mirata alla tutela del patrimonio culturale in contesto emergenziale. L’evento rappresenta il momento conclusivo di un percorso formativo organizzato grazie ad un accordo tra il Ministero della Cultura e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, volto a rafforzare la capacità di risposta in caso di eventi calamitosi che mettano a rischio i beni culturali mobili.

La simulazione di salvataggio

L’intervento formativo è stato strutturato per rispondere alle esigenze specifiche di due categorie di partecipanti: da un lato i funzionari pubblici, dall’altro i volontari, con percorsi distinti ma complementari, per un totale di 16 ore complessive. Il programma ha affrontato aspetti normativi, operativi e logistici relativi alla tutela del patrimonio culturale durante situazioni di emergenza, con un focus particolare sull’attivazione delle strutture del sistema di protezione civile e sulle procedure del Ministero della Cultura. L’organizzazione dell’attività sul campo è stata affidata al Servizio Protezione Civile ed Emergenze della Regione Umbria, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Decisivo è stato anche il supporto del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e il contributo operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e dei Vigili del Fuoco, con personale proveniente sia dalla Direzione Regionale Umbria che dai Comandi di Perugia e Pistoia. L’esercitazione è servita anche da banco di prova per un progetto in fase di sviluppo frutto del protocollo d’intesa tra il Segretariato Generale del Ministero della Cultura e il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, in sinergia con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Il progetto ha l’obiettivo di produrre un manuale operativo dedicato alla movimentazione dei beni culturali mobili durante situazioni d’emergenza, destinato all’uso interno del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Le attività pratiche condotte il 9 maggio hanno incluso esercizi di riconoscimento, catalogazione, imballaggio e trasporto di oggetti di valore storico-artistico, operazioni fondamentali per minimizzare i rischi di danneggiamento durante la fase di evacuazione dai luoghi colpiti da calamità naturali o da altre situazioni critiche. Gli scenari simulati hanno permesso di testare le competenze acquisite durante il corso, valorizzando la sinergia tra le diverse componenti coinvolte.

La formazione ha inoltre consolidato il ruolo del volontariato specializzato nella gestione del rischio applicato al contesto culturale, rafforzando una rete operativa in grado di intervenire in modo tempestivo e coordinato in caso di necessità. L’esperienza maturata nel corso e nella successiva simulazione sarà utile per garantire un’efficace integrazione tra risorse umane locali e sistemi nazionali, soprattutto in territori come l’Umbria, già segnati da eventi sismici rilevanti nel recente passato. In particolare, l’utilizzo di procedure standardizzate e la conoscenza delle tecniche di intervento su beni culturali mobili rappresentano un valore aggiunto per il sistema di protezione civile, consentendo interventi più sicuri e accurati. La formazione è stata dunque finalizzata non solo all’accrescimento delle competenze tecniche, ma anche alla costruzione di una cultura della prevenzione condivisa tra istituzioni, professionisti e cittadini. Alla luce delle esperienze vissute durante i terremoti del 2016, l’Umbria ha rafforzato la propria attenzione verso la salvaguardia del patrimonio storico-artistico, considerato non solo come bene da tutelare, ma anche come elemento identitario e risorsa fondamentale per la comunità.

In tale prospettiva, l’attività conclusiva del 9 maggio assume un rilievo strategico, ponendo le basi per una sempre maggiore operatività e prontezza di risposta nel campo della protezione culturale. Le competenze acquisite dai partecipanti al corso potranno essere impiegate anche in contesti extraregionali, contribuendo a formare una rete nazionale di operatori capaci di intervenire rapidamente in scenari di crisi. Il progetto rappresenta quindi un modello replicabile, in cui la cooperazione tra livelli istituzionali e componenti operative del sistema di protezione civile risulta determinante per una gestione efficace delle emergenze che minacciano il patrimonio culturale italiano.