
Un intervento chirurgico
Spoleto, 27 ottobre 2017 - Resta ancora contro ignoti l’inchiesta per omicidio colposo avviata dalla procura di Spoleto dopo la morte di Roberto Bordini, operaio 38enne morto venerdì sera all’ospedale di Pantalla dopo un intervento alle emorroidi. Il pm Michela Petrini ha aperto un fascicolo ma ha deciso di effettuare l’esame senza ‘avvisi’. L’incarico a due medici di fuori regione – la dottoressa Valentina Bugelli, medico legale e il dottor Paolo Fabbrucci, chirurgo – sarà conferito domani nel primo pomeriggio e a seguire verrà effettuato l’esame.
I DUE CONSULENTI dovranno quindi accertare la causa della morte del giovane, divenuto padre da poco più di un anno, il nesso di causalità con l’intervento alle emorroidi ed eventuali colpe mediche nell’esecuzione dell’operazione, e nelle fasi successive che hanno portato poi alla morte dell’uomo. In un primo momento, era stata la stessa Asl a disporre l’accertamento diagnostico sul corpo del 38enne, poi dopo qualche giorno, anche i familiari hanno presentato un esposto ai carabinieri di Spoleto – dove l’uomo viveva con la famiglia – in cui chiedono di fare luce su quanto accaduto al loro caro nella settimana di degenza all’ospedale di Pantalla. Roberto Bordini entra in ospedale il 13 ottobre – è stato ricostruito attraverso i parenti – per un intervento alle emorroidi che lui stesso aveva scelto di fare lì perché eseguito con una tecnica non invasiva.
SAREBBE dovuto uscire il giorno dopo ma viene trattenuto perché dopo l’operazione inizia ad accusare dolori fortissimi. Gli vengono somministrati antidolorifici. Il 19 torna in sala operatoria ma sembra per un controllo in sedazione. Poi, venerdì scorso, gli sale la febbre e qualche ora dopo, la morte. «Non è possibile entrare in un ospedale per un intervento banale e non uscirne vivo», ha dichiarato successivamente il cognato che ha anche spiegato di come Roberto soffrisse tantissimo per quei dolori che aveva. E adesso, saranno altri medici a stabilire se a causare la morte possa essere stato qualche errore effettuato dai sanitari dell’ospedale della Media Valle del Tevere. All’autopsia prenderà inoltre parte anche il dottor Luca Lalli, nominato come consulente di parte dai familiari del giovane padre.