REDAZIONE UMBRIA

E adesso si spaccia anche davanti al cimitero

Pusher albanese in manette: stava consegnando una dose di cocaina a due umbri quando è stato sorpreso da una pattuglia

Stavano svolgendo un normale servizio di controllo del territorio quando hanno notato una situazione anomala: un’auto ferma davanti al cimitero e alcune persone che parlavano tra loro e siccome, purtroppo, l’area del cimitero di San Martino in Campo è diventata luogo sensibile di spaccio – per cercare di restare lontani dai riflettori delle piazze – , sul modello del drive-in, una pattuglia della squadra volante ha voluto verificare, soprendendo in flagranza proprio una cessione di cocaina e arrestando un pusher albanese.

E’ accaduto venerdì sera intorno alle 23. Gli agenti si sono insospettiti, in particolare, vedendo lo scambio tra alcuni occupanti del veicolo fermo in sosta e un uomo appena giunto sul posto. Di lì la perquisizione: addosso al 45enne che si trovava all’esterno dei veicolo venivano rinvenuti due involucri in cellophane contenente sostanza polverosa di colore bianco. Dalle analisi della Polizia scientifica la sostanza è risultata del peso di gr 1,50 e del tipo cocaina. L’esame delle auto e delle altre persone presenti, invece, dava esito negativo.

A bordo dell’auto due ragazzi umbri che hanno subito ammesso di aver preso accordi con l’albanese per acquistare lo stupefacente. La polizia ha quindi arrestato in flagranza di reato l’extracomunitario per detenzione ai fini di spaccio.

Sequestrato lo stupefacente, lo smartphone per verificare il giro di spaccio e duecento euro in contanti che – secondo l’iniziale ricostruzione accusatoria – erano i pagamenti delle dosi già consegnate ad altri clienti nel corso della serata.

Ieri mattina l’albanese è comparso davanti al giudice unico del tribunale che ha convalidato l’arresto ma non ha applicato la misura cautelare, anche a fronte della quantità esigua di droga di cui era in possesso. Con tutta probabilità l’albanese, con un visto turistico di tre mesi, e quindi da poco arrivato in città con il solito escamotage, è uno dei tanti cavalli inviati dalle organizzazioni di trafficanti di droga per vendere dosi sul mercato locale e poi rientrare a casa. Si tratta spesso di giovani, incensurati che, se arrestati, rischiano meno di altri connazionali attivi sul mercato dello spaccio.

Il giudice, all’esito della convalida, gli ha revocato l’autorizzazione a restare in Italia per motivi di turismo. All’albanese è stato quindi notificato il decreto di espulsione da parte della prefettura di Perugia.