
La cerimonia in occasione del sedicesimo anniversario della scomparsa del colonnello dei carabinieri Valerio Gildoni
Ieri ricorreva il sedicesimo anniversario della scomparsa del colonnello dei carabinieri Valerio Gildoni e il territorio dov’è nato e cresciuto gli ha dedicato due importanti momenti. Nel pomeriggio di ieri a Sansepolcro è stata intitolata a suo nome una via adiacente la locale caserma dei carabinieri (alla presenza della Fanfara), ma le celebrazioni sono iniziate ieri mattina al cimitero tifernate dove si sono ritrovati familiari, vertici dell’Arma e i rappresentanti istituzionali. L’ufficiale, originario di Città di Castello, dove vive tuttora la famiglia, nel 2009 quando era comandante del reparto operativo provinciale di Vicenza - durante un intervento nell’abitazione di un anziano del luogo - venne colpito a morte da un colpo di fucile. Per il suo atto eroico, gli fu conferita la "Medaglia d’oro al valor militare alla memoria". Il suo sacrificio non è stato mai dimenticato e la cerimonia di ieri ha visto la partecipazione della mamma Paola, del fratello don Alberto, parroco, del Generale dell’Arma Luca Corbellotti, del colonnello Sergio Molinari e del comandante interinale della Compagnia tifernate luogotenente Fabrizio Capalti. Al cimitero monumentale c’è stata la deposizione di una composizione floreale sulla tomba dell’ufficiale, con la preghiera officiata dal cappellano militare, Padre Davide Moscogiuri, insieme a don Alberto Gildoni. L’Arma dei carabinieri ha reso omaggio a Gildoni con la partecipazione di una rappresentanza di militari nei vari gradi della compagnia tifernate e dell’associazione nazionale oltre che dei rappresentanti delle forze dell’ordine locali.