REDAZIONE UMBRIA

Deruta entra nella Strada Europea della Ceramica. Tanti progetti. Toniaccini: "Onore e responsabilità"

Deruta entra nella Strada Europea della Ceramica. Tanti progetti. Toniaccini: "Onore e responsabilità"

"E’ con grande orgoglio che annuncio l’ingresso di Deruta nella Strada Europea della Ceramica". Con queste parole il sindaco Michele Toniaccini celebra il risultato, deliberato all’unanimità dall’Assemblea europea. "E’ un onore, ma anche una responsabilità rappresentare l’Italia, insieme a Faenza", aggiunge il primo cittadino. La Strada Europea della Ceramica è riconosciuta come itinerario culturale del Consiglio d’Europa e secondo Toniaccini l’ingresso di Deruta "è frutto di un lavoro e di un impegno che vengono da lontano e che abbiamo fortemente voluto per assicurare a Deruta e alle altre città della ceramica quel salto di qualità che meritano. Il sindaco ricorda le condizioni create a livello locale: "Il potenziamento del Museo regionale della Ceramica, la nomina di Deruta all’interno dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, la costituzione della Strada della Ceramica in Umbria, di cui siamo comune capofila e poi le relazioni nazionali e internazionali con i gemellaggi". E poi, aggiunge, "la storia, le tradizioni, l’accoglienza che la città da sempre esprime e su cui abbiamo investito progetti e risorse, perché si rafforzassero nel tempo, come la tradizione dell’accensione dell’Albero di Natale in ceramica più grande del mondo fino alla promozione, valorizzazione e tutela della ceramica artistica locale".

E adesso cosa succede? "Questo passaggio – dice – ci consentirà di avere una visione internazionale del settore, di incrementare le relazioni con altri Stati la cui identità si basa sulla ceramica, di affrontare le problematiche del settore, cercando di trovare soluzioni a problematiche strutturali". Il sindaco, infine, annuncia "la creazione, in collaborazione con la Regione, di percorsi formativi che diano risposta alle attuali criticità del settore rappresentate non dalla carenza di mercato, ma di manodopera qualificata".