
Entrare nella cucina di Masterchef (decima edizione) era il suo sogno e ci è riuscito. Lui è Monir Eddardary, 29 anni, nato e cresciuto a Bevagna. Genitori marocchini, quattro fratelli, Monir è un simpatico ragazzone dallo spiccato accento bevanate-folignate (ma in realtà parla quattro lingue: italiano, marocchino, inglese e spagnolo) che, partito all’avventura quando era molto giovane, è arrivato fino in Australia "dove – ha raccontato lui stesso ai giudici – ho fatto qualsiasi tipo di lavoro, dal carpentiere al raccoglitore di banane". Alla domanda sul come fosse nata la passione per la cucina, Monir ha risposto: "Per conquistare le ragazze c’era chi suonava la chitarra, chi si dichiarava artista. Io ho pensato di cucinare". Ha funzionato? "Ha funzionato chef..." ha risposto sornione il giovane bevanate che ha poi raccontato di essere tornato in Italia e di aver partecipato al concorso per diventare steward di volo, superandolo. "Poi però il Covid ha fermato tutto e così ho deciso di tentare la carta Masterchef". Alle selezioni, le sue tagliatelle al pomodoro e pesce non avevano convinto gli chef Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo ma Giorgio Locatelli lo aveva salvato ‘firmando’ il grembiule grigio "Thit is your last chance, don’t disappoint me ok?" gli aveva detto rimandandolo alla selezione finale. E così è stato. Nella puntata valida per l’ingresso ufficiale nella cucina del talent show Monir è riuscito a entrare grazie a un buon ’poke hawaiano’. Nella prima puntata tra i fornelli poi, non avendo superato la prova della mistery box (non è riuscito a cuocere bene il suo riso venere) è finito alla prova supplementare, riuscendo però finalmente a superare il turno. E l’avventura a Masterchef continua...
D. Miliani