Dopo 23 giorni ai domiciliari Cristian Goracci -ex amministratore unico di Sogepu, al centro dell’inchiesta su presunte tangenti nell’appalto dei rifiuti- è tornato in libertà. Per lui è stata fissata un’interdittiva dalle direzioni aziendali per un anno. Il Tribunale del riesame di Perugia, con una notifica giunta nel pomeriggio di mercoledì 23 ottobre, ha rimesso in libertà Goracci; dal primo ottobre era ‘recluso in casa’ su disposizione della Procura che lo accusa di corruzione. La misura degli arresti domiciliari è stata ‘sostituita’ con un dispositivo che gli vieta di tornare a dirigere Sogeco per 12 mesi (ruolo dal quale è sospeso). E ieri, per la prima volta da quando è scoppiato il caso, Goracci tramite i propri legali, ribadisce la sua posizione e riconferma il suo corretto operato: "Lo dimostreremo in ogni sede". I legali dell’ex amministratore di Sogepu - Roberto e Luca Rampioni del foro di Roma - esprimono "soddisfazione per l’ordinanza del Tribunale del Riesame che accoglie parzialmente la nostra istanza sostituendo la misura cautelare dei domiciliari, assolutamente sproporzionata ed eccessiva, con l’interdittiva dalla direzione in azienda per 12 mesi". Il giudice nel suo caso, sciogliendo la misura cautelare - come aveva fatto qualche giorno prima per Antonio Granieri di Ece - rileva che non vi è "pericolo di reiterazione del reato". L’ex amministratore di Sogepu ha "sempre affermato la correttezza del proprio operato sotto tutti i punti di vista e si è reso disponibile in ogni sede – precisano ancora i legali – a chiarire tutti gli aspetti relativi alla procedura di gara d’appalto vinta da Sogepu ed Ece nel 2021, del valore di oltre 300 milioni di euro, che ha rappresentato un traguardo significativo per le aziende e per il territorio dell’Alta Umbria". I legali di Goracci mettono in evidenza, per suo conto, come "negli anni sia stato fatto un lavoro straordinario con risultati significativi di crescita per le società coinvolte, di stabilità occupazionale per le persone e di prospettiva con l’aggiudicazione dell’appalto della durata di 15 anni, tutti elementi che avremo modo di dimostrare e chiarire nelle sedi opportune". Nel mirino degli investigatori - con le indagini svolte dalla Finanza- una serie di consulenze per 750mila euro: per la Procura una sorta di “tangente“ corrisposta da Granieri a Goracci nel tempo per favorire la partecipazione di Ece al bando con Sogepu. Nell’interrogatorio preventivo - che si era svolto in applicazione alla legge Nordio - sia Goracci che Granieri avevano rivendicato la correttezza del loro operato.
Cristina Crisci