Sette grandi cubi di pietra serena come metafora della vita, perché nell’uomo, così come nei cristalli, la "perfezione deriva da un processo che scaturisce dai difetti". E’ un’opera che parte da lontano quella che l’artista italo-americano Virginio Ferrari ha concepito appositamente per Panicale e realizzato presso la cava di pietra dei fratelli Borgia di Tuoro, tra il 1999 e l’inizio degli anni Duemila. L’inaugurazione del gruppo scultoreo "Cristalli in formazione", si è svolta alla presenza tra gli altri dello stesso artista del figlio Carlo (regista), di Mauro Borgia e dell’esperto in mineralogia-cristallografia, prof. Romano Rinaldi. "Cristalli in formazione" è l’opera che Ferrari ha ideato per Panicale e che ora insieme alle sculture di Beverly Pepper (Anfiteatro Panicale) e di Mauro Staccioli (Arco rovesciato), compongono il trittico di land art "Panicale contemporanea". "Nasce così un museo a cielo aperto – ha sottolineato l’assessora comunale Giselda Marina Bruni all’inaugurazione -: un triangolo che abbraccia la parte più antica del nostro centro alla parte più recente". "I miei elementi geometrici – ha spiegato Ferrari – si inseriscono perfettamente in questo contesto e invitano i passanti a interagire e partecipare alla stessa opera d’arte. Non bisogna avere paura dell’arte, ho sempre voluto che le mie opere fossero collocate all’esterno così da poter essere toccate e vissute". Il gruppo "Cristalli in formazione", dedicato alla moglie Marisa deceduta un anno fa, è stato donato dallo stesso artista al Comune di Panicale che lo ha poi potuto realizzare grazie anche al lascito testamentario della scrittrice americana Kiki O’Connell. Per tale motivo nella stessa giornata di sabato è stato anche intitolato a quest’ultima il vialetto nel quale insistono le sette opere. "Luoghi come questi – ha detto la consigliera regionale Simona Meloni – sono patrimoni dell’umanità, alla cui valorizzazione devono provvedere tanto le associazioni quanto le istituzioni". Presente alla cerimonia anche la presidente della Fondazione Pepper, Elisa Veschini, secondo la quale progetti come questo sono frutto di un legame che l’artista stabilisce nel tempo con l’ambiente e il paesaggio. Fiorello Primi (presidente de I Borghi più belli d’Italia) ha infine fatto notare come l’opera "Cristalli in formazione" possa diventare il simbolo stesso dei borghi, "belli nelle loro imperfezioni".
Cronaca“Cristalli in formazione“ Sette grandi cubi come metafora della vita