
La crisi che attraversa il mondo del cemento, intorno al quale localmente ruotano oltre 1500 posti di lavoro ed il 27% del Pil (fonte Cgil), è stata al centro di un incontro tra l’amministrazione comunale e le aziende cementiere Barbetti e Colacem "nel corso del quale –si legge nel comunicato finale congiunto - è stato condiviso un quadro di forte preoccupazione per la situazione internazionale e per le relative ricadute sull’economia. Gli attuali prezzi dell’energia alle stelle creano fortissimi contraccolpi alle aziende e alle famiglie, con incertezze sul futuro anche del territorio eugubino".
Il momento "carico di incognite, impegna tutti alla massima responsabilità e su tale consapevolezza ci si è adoperati per trovare piena convergenza" su alcuni specifici punti. Si è deciso infatti di "costituire un tavolo di confronto e concertazione permanente con incontri periodici tra amministrazione, aziende del cemento e rappresentanze sindacali", aperti al dialogo "in generale con tutti i cittadini" per "mostrare alla comunità eugubina che si può tenere insieme produzione di beni, lavoro e salute". Si parla poi di avviare "una concreta e sostanziale collaborazione che potrà incoraggiare investimenti per il miglioramento dell’ambiente, il monitoraggio della qualità della vita e per accelerare il più possibile l’implementazione della transizione ecologica, pur in un momento di estrema difficoltà dell’economia che vede il riproporsi di fonti fossili come il carbone". E’ stato deciso poi di "favorire una comunicazione sistematica dei dati ambientali" basata "sulle evidenze degli enti di controllo", su dati ufficiali e studi scientifici mirati, anche per "contrastare qualsiasi "fake news" e allarmismo" e "rassicurare la popolazione".
Nel documento si chiede poi all’Amministrazione comunale di "pretendere un impegno concreto" da parte di Regione ed enti preposti di "fornire approfondimenti per ogni tematica di natura ambientale e sanitaria più generale". Da parte loro le aziende "cercheranno, nei limiti del possibile, di mantenere gli attuali livelli occupazionali sul territorio eugubino, essendo peggiorate sensibilmente le condizioni di sostenibilità economica delle produzioni locali" ed "incrementeranno i controlli sulle emissioni e sulle ricadute così come previsto dalla recente determinazione regionale, rendendo disponibili i dati via via acquisiti e validati dagli enti di controllo".
G.B.