SILVIA ANGELICI
Cronaca

Costruzioni, il settore cambia volto. Cna: "Servono nuove misure. Rigenerazione dei centri urbani"

La Confederazione illustra l’Osservatorio curato dal Cresme Ricerche e le proposte a sostegno del comparto. Gianangeli: "Presenteremo proposte dettagliate per favorire il rilancio dell’economia locale".

Trottolini, Bertinie. Gianangeli durante la presentazione dell’Osservatorio curato dal Cresme Ricerche

Trottolini, Bertinie. Gianangeli durante la presentazione dell’Osservatorio curato dal Cresme Ricerche

UGIA

"In un clima di incertezza totale su tutti i fronti siamo convinti che il comparto delle costruzioni possa svilupparsi anche in assenza di consumo di suolo. A tale riguardo concordiamo con la scelta del Comune di Perugia di stoppare l’ampliamento dell’Ipercoop, tenuto conto dell’inadeguatezza delle infrastrutture stradali a servizio dell’area, già oggi congestionate. La grande scommessa sarà quella della rigenerazione dei centri abitati e delle aree industriali". Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria, fa il punto sull’evoluzione del mercato delle costruzioni in Italia e in Umbria presentando i dati dell’Osservatorio sul settore curato dal Cresme Ricerche e illustrati dal direttore del prestigioso istituto, Lorenzo Bellicini.

"Negli ultimi cinque anni – ha esordito Bellicini – il maggiore mercato di riferimento per le imprese del settore è stato quello del recupero del patrimonio immobiliare, che in Italia ha rappresentato quasi il 73% del valore complessivo della produzione, corrispondente a 292 miliardi di euro. In questo fenomeno indubbiamente hanno giocato un ruolo di primo piano i bonus edilizi, tanto è vero che già dal 2024, con la riduzione dei bonus stessi decisa dal governo nazionale, il calo si è fatto sentire. Infatti si è registrato un -40% degli investimenti attivati dagli incentivi rispetto ai due anni precedenti. Un’altra peculiarità dell’ultimo triennio è stata quella del balzo notevole compiuto dalle opere pubbliche, in parte attribuibile al PNRR, ma anche e soprattutto al piano Connettere l’Italia varato dal governo Renzi, in particolare per quanto riguarda le grandi opere". "In Umbria – ha aggiunto Emanuele Bertini, presidente regionale di CNA Costruzioni - i bonus casa, compreso il contestato Superbonus, e soprattutto la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti, hanno significato quasi 5 mld di euro di investimenti attivati tra il 2021 e il 2024 (di cui 2,3 dal Superbonus). Dopo la stretta sui bonus casa, già nell’ultimo trimestre 2024 i dati della Cassa edile di Perugia hanno fatto registrare una riduzione delle imprese, degli occupati e della massa salari, tendenza confermata anche nel 1° trimestre 2025. Tuttavia si tratta di una riduzione contenuta (- 7% atteso per il 2025), anche perché c’è una coda importante di lavori ancora da effettuare e perché i tempi di reazione del settore sono lunghi. In ogni caso il comparto tiene e si attesta, ancora oggi, su livelli alti e superiori al 2019/2020. Il motivo risiede nel cambio di passo sulla ricostruzione post sisma del 2016 e nei tantissimi appalti pubblici, soprattutto legati al PNRR, che hanno portato in Umbria risorse consistenti, che si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro. In Umbria il grande assente, semmai, è il tema delle grandi infrastrutture da completare, a cominciare dalla E78".