REDAZIONE UMBRIA

Così l’Umbria avrà un nuovo grande lago

La diga sul Chiascio è la settima in Europa per portata. Servirà per gli approvvigionamenti di Perugia, Trasimeno e del Folignate

Fu progettata nel 1971, i lavori iniziarono dieci anni dopo per doversi concludere nel ’94. In realtà per una serie di problemi l’opera si è conclusa dopo 40 anni dalla posa della prima pietra (e con 26 di ritardo sulla tabella di marcia) e ieri finalmente la presentazione che prelude all’inizio del suo funzionamento. Protagonista di una vicenda tutta italiana è la diga di Casanuova sul fiume Chiascio (conosciuta come la diga di Valfabbrica).

"Ora si apre finalmente la fase che la vedrà entrare gradualmente in funzione: un’opera di straordinaria importanza, settima per capacità di invaso in Europa, al servizio di una vasta area del territorio regionale, da cui trarranno molteplici benefici le comunità locali e l’economia regionale". Queste le paorle della presidente della Regione, Donatella Tesei, che ha presentato il completamento dei lavori e l’avvio della prima fase degli invasi sperimentali della diga.

I più importanti impieghi dell’acqua dell’invaso sono l’approvvigionamento idrico del sistema Perugino-Trasimeno, l’alimentazione degli impianti già realizzati nei distretti irrigui della Valle Umbra nei territori comunali di Spello, Foligno e Montefalco (finanziamento di circa 15 milioni), degli impianti nella piana di Trevi e a Montefalco e Bevagna (35 milioni) e la produzione di energia idroelettrica (per circa 7 megawatt).

"È una giornata importante per l’Umbria, per la sua agricoltura e il territorio, ed anche per il Ministero delle Politiche agricole – ha detto il sottosegretario Francesco Battistoni – impegnato a stanziare ulteriori risorse nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per le opere idrauliche e il sistema idrico e irriguo".

"Una giorno che segna una tappa storica per il futuro dell’Umbria, con l’inaugurazione dei primi invasi di una diga da cui deriveranno vantaggi straordinari per l’agricoltura umbra e sul fronte ambientale – ha rilevato il vicepresidente della Regione, Roberto Morroni –. Permetterà, infatti, di distribuire acqua in una porzione particolarmente rilevante del territorio regionale e disporre di acqua è poter contare su ‘oro’ per il presente e il futuro, per la valorizzazione delle produzioni agricole e l’apertura di nuove prospettive per un’agricoltura più forte".

"La diga sul Chiascio – ha infine evidenziato il direttore regionale a Governo del territorio e ambiente della Regione, Stefano Nodessi Proietti – con un volume previsto di 224 milioni di metri cubi di acqua, è in grado di mettere al sicuro per i prossimi 50 anni il territorio attraversato dal Chiascio da problemi di siccità o di alluvioni, grazie agli importanti interventi di laminazione effettuati, generando anche nuove opportunità di sviluppo, ad esempio per il Centro fieristico di Bastia Umbra che ricade nell’area fluviale".