REDAZIONE UMBRIA

Corte dei Conti

Vincenzo Riommi e Nico Valecchi condannati dalla Corte dei Conti per indebita percezione di fondi pubblici. Palazzo Giusti Orfini Srl dovrà risarcire 115.544 euro. Elementi fittizi nella società evidenziati.

Vincenzo Riommi e Nico Valecchi sono stati condannati dalla Corte dei Conti. La questione è quella dei fondi pubblici che sarebbero stati indebitamente percepiti. Riommi, Valecchi e la Palazzo Giusti Orfini Srl dovranno risarcire 115.544 euro. Assolto il dirigente regionale. Nella ricostruzione della Corte dei Conti, la società aveva ottenuto i fondi da due bandi. Il primo era per le start up creative, dal titolo ‘cashtech’, con un contributo concesso di 139mila euro, un investimento di 347mila e una liquidazione di fondi di 97mila euro. Il secondo era legato all’export e all’internazionalizzazione. Per questo è stato ammesso un acconto di 24mila euro. La giustizia contabile ha ritenuto fondati anche i rilievi della Procura generale in merito alla mancanza di una sede effettiva, al fatto che non fosse intestataria di utenze e che non detraeva canoni di locazione. Elementi che costituivano l’essenza ‘fittizia’ della società. "Il denaro pubblico percepito è stato del tutto sviato – si legge – dalle finalità istituzionali per le quali era stato erogato nell’ambito di entrambi i progetti". Ritenute nulle anche tutte le deduzioni degli indagati sul difetto di giurisdizione della Corte dei conti, dell’insindacabilità delle scelte della pubblica amministrazione e sulla genericità dell’esposto che ha avviato la vicenda. La stessa vicenda era anche finita all’attenzione del Tribunale di Spoleto ma qui era arrivato il proscioglimento degli indagati per truffa e malversazione di erogazioni pubbliche perché il fatto non sussiste.