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Concorsopoli si farà, accordo per il Capitini

Tribunale e Provincia firmano il Protocollo. Venerdì udienza preliminare per 39 imputati tra cui Bocci, Marini e Barberini

Il nodo è stato sciolto ieri dopo settimane di incontri e trattative con la firma ufficiale tra la presidenza del tribunale e la Provincia di Perugia. La sala congressi dell’Istituto Capitini potrà essere utilizzata per i processi. A cominciare proprio da venerdì per la maxi-udienza preliminare di ’Concorsopoli’, davanti al gup Angela Avila, in cui sono imputati politici, manager della sanità, medici e alcuni candidati dei concorsi sotto accusa.

Trentanove imputati, altrettanti difensori, oltre ai pubblici ministeri e alle persone offese che potrebbero costituirsi parte civile: un centinaio di persone che non potevano trovare spazio in nessun altro posto e mettevano a rischio la celebrazione di procedimenti impegnativi, considerando che l’aula più capiente attualmente, in base alle norme anti-Covid sul distanziamento è quella degli Affreschi, alla Corte d’appello, che può ospitare fino a un massimo di 28 persone.

Troppo poche.

Così il procedimento più atteso dell’anno dovrebbe svolgersi regolarmente, almeno sul fronte logistico. Poi occorrerà verificare le notifiche e altri adempimenti burocratici. Ma l’aula c’è.

Si tratta, in particolare del fascicolo principale che vede imputati l’ex sottosegretario all’Interno, Gianpiero Bocci, l’ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e l’ex assessore alla sanità, Luca Barberini per associazione per delinquere. Avrebbero fatto parte di una "vera e propria rete di sistema attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie umbre" e "impartivano le direttive attraverso i vertici aziendali di nomina politica". Della presunta cricca avrebbero fatto parte in nove. Oltre ai politici, i tre direttori Emilio Duca, Maurizio Valorosi e Diamante Pacchiarini i dirigenti Antonio Tamagnini, Maria Cristina Conte e Rosa Maria Franconi. L’associazione per delinquere, inizialmente contestata a direttori e dirigenti, non era stata accolta dal gip Valerio D’Andria nell’ordinanza di custodia cautelare dell’aprile 2019 con l’esplosione di Concorsopoli. Successivamente il tribunale del Riesame aveva individuato nei politici l’anello mancante della presunta catena illecita di comando. Di lì la successiva contestazione.

Anche se le difese sono pronte a dare battaglia ritenendo che manchino gli elementi dell’associazione, foss’altro perché è nota la spaccatura tra ’bocciani’ e ’mariniani’ di cui parlano anche le informative della Guardia di finanza.

Le altre accuse vanno dall’abuso d’ufficio, alla rivelazione di segreti d’ufficio, al tentato peculato, all’abuso d’ufficio.

Davanti al gup dovranno presentarsi Serena Zenzeri, Lorenzina Bolli, Riccardo Brugnetta, Eleonora Capini, Moreno Conti, Pasquale Coreno, Marco Cotone, Potito D’Errico, Giuseppina Fontana, Fabio Gori, Paolo Leonardi, Patrizia Mecocci, Walter Orlandi, Vito Aldo Peduto, Mario Pierotti, Domenico Riocci, Alessandro Sdoga, Simonetta Tesoro, Milena Tomassini, Domenico Barzotti, Brando Fanelli, Elisabetta Ceccarelli, Tiziana Ceccucci, Patrizia Borghesi, Mauro Faleburle, Massimo Lenti, Antonio Tullio, Andrea Casciari, Fabio Madonnini e Alvaro Mirabassi.

La procura ha individuato sei persone offese tra cui la Regione Umbria, l’Azienda ospedaliera di Perugia, la Usl 1 e Susanna Esposito. Al Capitini ci sarà un esercito di avvocati difensori: Crisi, Brunelli, Peparello, Falcinelli, Mezzasoma, Gentili, Lombardi, Diddi, Morcella, Spoldi, Sirchi, Libori, Leonardi, Gentile, Cozza, Prudani, Filippetti, Brusco, Maglio, Mischianti, Zurino, Pepe, Zaganelli, Bagianti, Mucci, Casaglia, Bochicchio, Ruggeri, Brambatti, Maiorca, Taddei, Di Mario, Maccarone, Passeri Pesci e Spina.

Erika Pontini