PAOLO IPPOLITI
Cronaca

Il Comune vieta la preghiera ai musulmani

L’appartamento affittato non è destinato al culto ma a uffici. Lavori a rilento alla moschea

La moschea che il Centro islamico sta costruendo a Umbertide (Crocchioni)

Umbertide (Perugia), 14 agosto 2019 - «Lì non potete pregare». Questo in sintesi il messaggio che l’amministrazione comunale ha inviato, tramite ordinanza, alla Comunità islamica umbertidese. Nel mirino il centro culturale (di fatto un piccolo appartamento) che, dopo la chiusura dello stabile di via Battisti e in attesa del completamento della nuova moschea, gli islamici hanno affittato in via Morandi al civico 40 lo scorso anno. Tecnicamente si tratta di «violazione della destinazione urbanistica», ovvero l’appartamento non può essere adibito al culto.

Dopo un sopralluogo la polizia locale aveva accertato che – si legge nell’ordinanza – «l’immobile viene utilizzato dal Centro culturale islamico di Umbertide prevalentemente ad uso religioso e di preghiera come si evince dagli arredi, dai tappeti, dalla lavagna con indicazione degli orari di preghiera, dai manifesti informativi in arabo, dai libri religiosi e copie del Corano in arabo».

Un utilizzo non consentito dalla legge, come sottolinea il provvedimento: «La trasformazione dei locali da ufficio (categoria produttiva e direzionale) ad attività di culto/preghiera, poiché non è consentita all’interno della zona, costituisce ai sensi dell’articolo 139 della Legge regionale 1/2015 e successive modifiche e integrazioni, variazione essenziale».

Accanto al culto, piccole “violazioni” come lo spostamento della porta di ingresso, la trasformazione di un bagno in ufficio senza autorizzazione. L’ordinanza «è stata notificata ai responsabili degli abusi ed ai proprietari dell’immobile e trasmessa all’Autorità Giudiziaria, alla Regione ed alla polizia locale». Da parte della Comunità islamica si mantiene un profilo basso e dialogante, tanto che l’imam locale Chafiq El Oqayly, contattato, ha dichiarato soltanto: «Alcune modifiche sono precedenti alla stipula del nostro contratto d’affitto ed il locatore sarebbe in contatto con il Comune per la sanatoria, per quanto ci riguarda abbiamo comunicato la massima disponibilità ad appianare la situazione».

Sullo sfondo resta la questione della moschea ancora non terminata (i lavori, pur a rilento, vanno avanti) e della necessità che una comunità religiosa da anni presente ad Umbertide, integrata e mai problematica dovrebbe avere. Ma cosi non è. Ad oggi chiuso il centro (abusivo) di Via Battisti, impedito il culto in via Morandi resta quella moschea a cui però l’amministrazione leghista ha promesso in campagna elettorale di inviare le ruspe.