"Coi soldi destinati al bonus ci abbiamo pagato il metano"

Lorenzo Giornelli, direttore commerciale e amministratore di Ceramiche Noi: "Abbiamo dovuto usarli così, ci spiace: ci sono stati rincari del 700%"

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"Avremmo voluto ridividere i nostri utili con i dipendenti i soci dando loro un bonus, ma purtroppo quei soldi sono finiti nelle bollette del metano coi rincari del 700% che pesano tanto per chi, come noi, deve accendere i forni per le ceramiche a ciclo continuo". Lorenzo Giornelli, direttore commerciale e amministratore di Ceramiche Noi, gestita da una cooperativa formata dalla metà degli stessi lavoratori, ha dovuto impiegare quei soldi "per pagare il metano, il costo del quale è cresciuto 7 volte tanto rispetto a prima". A livello nazionale in questi giorni Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, ha pagato a tutti i dipendenti una mensilità in più, per affrontare l’aumento dei prezzi, una boccata d’ossigeno per tante famiglie alle prese con bollette pazze e rincari elevatissimi legati alla difficile congiuntura internazionale. "I lavoratori _ ha detto Bertone _ sono il più grosso patrimonio che abbiamo e i costi per i consumatori sono esplosi in questo periodo".

Ma anche le aziende non se la passano meglio. L’invito che Bertone ha lanciato agli imprenditori di elargire un bonus ai lavoratori, sarebbe stato accolto con favore anche da Ceramiche Noi, ma le spese sono cresciute in modo esponenziale: "Ormai spendiamo 220 euro a megawatt e ogni metro cubo di gas che prima pagavamo 23 centesimi ora è arrivato a oltre un euro e 40 euro _ spiega ancora Giornelli _ La situazione si è fatta drammatica e presto rischiamo di trovarci in difficoltà serie se non si interverrà per bloccare l’aumento dei costi. Quest’anno il nostro bonus legato agli utili è purtroppo finito nel costo del metano. In pochi anni - ha detto Giornelli - abbiamo triplicato il fatturato e disponiamo già di commesse fino a metà 2023: siamo però un’azienda energivora e il metano (circa 660 mila metri cubi all’anno) è utilizzato per il forno che lavora a ciclo continuo".

L’azienda infatti produce ceramiche "rigorosamente made in Italy". Anche il sindaco Luca Secondi interviene sull’argomento: "Tutti i dipendenti, soci lavoratori della cooperativa ‘Ceramiche Noi’, rappresentano, un esempio ed orgoglio per la comunità locale per i risultati in termini di produzione di qualità e livelli occupazionali davvero straordinari. I costi delle materie prime e dell’energia li subiscono pesantemente anche i comuni che poi devono erogare servizi pubblici essenziali ai cittadini. Famiglie, comuni e realtà produttive sono sullo stesso piano in questo momento di estrema difficoltà nell’affrontare queste emergenze".