Allenatore salva la squadra e dedica l’impresa al figlioletto morto. 'Come volevi tu'

Il tecnico tifernate salva il Porto d’Ascoli in serie D e dedica l’impresa a Gianmaria, morto a sei anni. "Ho mantenuto la promessa"

L’allenatore umbro Davide Ciampelli

L’allenatore umbro Davide Ciampelli

Perugia, 23 maggio 2022 - L’arbitro Esposito di Napoli fischia la fine di Vastese-Porto d’Ascoli e Davide Ciampelli resta fisso a guardare il cielo prima di venire sommerso dall’abbraccio della panchina e dei giocatori in campo. Lo 0-0 di Vasto vale la salvezza matematica, con 90 minuti di anticipo, ottavo posto del suo Porto d’Ascoli alla prima storica apparizione in serie D in un girone di ferro.

Ma qui l’aspetto sportivo è la cosa che conta meno, se non fosse per quella promessa fatta al suo piccolo Gianmaria che un atroce destino gli ha portato via a soli 6 anni, lo scorso 15 luglio. Annegamento in piscina, mentre si trovava ad un centro estivo nella struttura del centro ippico San Giovanni di Città di Castello. E l’estate si trasforma in un gelido interminabile inverno.

Gli unici sorrisi quelli che arrivano da Michelangelo, il fratello di Gianmaria, ancora troppo piccino per capire la portata dell’accaduto. Lui, con l’espressione curiosa di chi si affaccia alla vita, scorrazza per casa costringendo mamma Mariasole a seguirlo. Una “normalità“ purtroppo solo apparente. La famiglia è travolta da un dolore che niente e nessuno potrà mai lenire. E pensare che appena un mese prima di quel tragico evento, papà, mamma e fratellini, tutti insieme, erano tornati felici in Altotevere da San Benedetto del Tronto, facendo festa in macchina perché papà Davide aveva appena vinto il campionato di Eccellenza. Poi, di colpo, la tragedia che ha cambiato tutto. "Non volevo più allenare – racconta Davide - non ce la facevo. La mancanza di Gianmaria si faceva sentire troppo. Non avevo più la forza per fare niente. L’ho comunicato alla società ma loro mi hanno detto: Torna quando te la senti. Il nostro allenatore sei tu".

Ai primi di agosto 2021 il Porto d’Ascoli inizia la preparazione senza Davide.

"Ho avuto la fortuna di avere un gruppo di collaboratori straordinari che non smetterò mai di ringraziare. Riccardo Bogliari, Andrea Brizi, Francesco Terrani, Oscar Piergallini e Simone Oddi. I messaggi dei ragazzi, un gruppo straordinario. E la società, anzi, la mia seconda famiglia. Capodanno, Pasqua, li ho passati con mia moglie e mio figlio a casa del presidente Vittorio Massi. Ad inizio settembre mia moglie mi ha detto: Vengo a San Benedetto con te, ma tu devi ricominciare. Gianmaria vuole fare il tifo per te tutte le domeniche. E siamo ripartiti. Tutti insieme. Ma mai come stavolta hanno fatto tutto gli altri perché io, all’inizio soprattutto, non avevo le forze. E’ andata bene... ".

Una piccola favola a lieto fine per chi continua a vivere un dolore lacerante.

"Io ancora oggi mi vedo Gianmaria che festeggia con noi, in quel campo, come facevamo, tutti insieme, un anno fa. Era diventato la mascotte del Porto d’Ascoli. Diceva sempre: Papà, io tifo Porto d’Ascoli, Juve e Italia. Beh, quest’anno solo il Porto d’Ascoli gli ha regalato soddisfazioni…".

Un ultimo importante regalo a Gianmaria... 

"Una promessa mantenuta... Ah – conclude ricordando le parole dell’amato figlio –, è ora di tagliare la barba un’altra volta, papà. Non te lo scordare…".