Chiesa abbandonata e depredata

Indagano i carabinieri sul saccheggio artistico che da anni si perpetua nel borgo medievale di San Nicola

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Un importante insediamento storico ed archeologico che continua ad essere depredato nell’indifferenza generale. Si tratta del borgo medievale di San Nicola della Meana e, soprattutto, della sua omonima chiesa. Collocato in una fitta zona boschiva a soli quattro chilometri da Allerona scalo, il borgo ha una storia antica e prestigiosa cosi come rilevanti sono i tesori artistici che sono custoditi, o meglio sarebbe corretto dire erano custoditi, nella chiesa. Una brutta vicenda di trascuratezza di importanti beni artistici su cui ora stanno indagando i carabinieri.

Il re longobardo Desiderio fece erigere in quell’area un fortilizio d’avvistamento e difesa andato distrutto nel quindicesimo secolo e di cui sono ancora visibili i ruderi. La tenuta di Meana fu donata intorno al 1273 al vescovo di Orvieto che diede in gestione le terre agli abitanti del posto. In seguito all’annessione al vescovato di Orvieto, avvenuta nel 1398, la chiesa di San Nicola, è stata il simbolo della ricchezza e della potenza acquisita del borgo. Nel 1531, infatti, la tenuta di Meana fu elevata essa stessa al rango di feudo vescovile e l’allora vescovo di Orvieto fece realizzare all’interno della chiesa una serie di affreschi di cui rimangono purtroppo solo frammenti. L’unico che pare interessarsi a questo insediamento è l’alleronese Felice Roberto Danielli, appassionato di storia locale e responsabile di molte scoperte in quel territorio.

"Questi beni appartengono all’Agenzia forestale regionale, ma cio che avviene da tempo qui non interessa alle amministrazioni competenti.

Danielli spiega che il saccheggio è iniziato alcuni anni fa con il furto dell’antichissimo ciborio di legno dipinto ed istoriato. Prima che crollasse il campanile sono state rubate le campane, poi è stato trafugato lo stemma del vescovo con sottostante epigrafe in marmo bianco, poi è stata abbattuta la parete nord della chiesa per saccheggiare le pietre sagomate della finestra monofora conformata in pietra basaltina, asportati i tre blocchi sagomati che formavano gli scalini d’accesso alla chiesa, rubate le pietre dell’altare e tutte le suppellettili, gli arredi ed il portone d’ingresso. Danielli ha segnalato le spoliazioni ai carabinieri che hanno effettuato un sopralluogo e informato l’Agenzia forestale i cui vertici hanno a loro volta compiuto un accertamento.

Cla.Lat.