TERNI Nell’anniversario del disastro nucleare di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986, la Fondazione Aiutiamoli a Vivere ricorda i 600mila bambini ucraini e bielorussi assistiti in Italia, invitando le amministrazioni comunali a intitolare piazze e via ai “Liquidatori di Chernobyl“. "Il ministro ucraino della Sanità ha dichiarato che il 60% dei liquidatori morti nel solo 1993 ed il 74% nel solo 1994, sono deceduti in conseguenza agli effetti dell’incidente – sottolinea la Fondazione ternana – Diecimila morirono entro breve tempo ed altri 400mila si ammalarono gravemente". La Fondazione Aiutiamoli a Vivere "ha chiesto e continua a chiedere a tutti i Comitati di farsi promotori di una richiesta da formulare ai propri Comuni per dedicare una piazza, una via, un parco, ai “Liquidatori di Chernobyl” (come già avvenuto ad esempio nel 2012 grazie al Comitato di Tassullo, Trento, con l’intitotolazione del Parco Pubblico agli Eroi di Chernobyl) che con il loro coraggio e con la consapevolezza di perdere la vita non ebbero nessuna esitazione nel porsi a disposizione per spegnere un incendio che avrebbe avuto la conseguenza di inquinare l’intero pianeta. Oggi ricordiamo quel disastro sapendo che continua a generare malformazioni genetiche e malattie gravissime nei bambini nati da quei genitori, anche inconsapevoli di essere portatori sani, continuando a vivere in territori dove, purtroppo, ancora oggi non ci sono interventi di decontaminazione"
CronacaChernobyl, 38 anni di vera solidarietà