REDAZIONE UMBRIA

Marco Cerbella: «Io, i falsi dell’arte e la tv con Massimiliano Pani»

L’artista-scrittore-conduttore umbro si racconta tra aneddoti e segreti per capire le opere fasulle

La «strana coppia» Marco Cerbella (a sinistra) e Massimiliano Pani su Raiuno in «Italia da stimare»

di DONATELLA MILIANI

Perugia, 1 novembre 2016- La sua passione, ma forse sarebbe meglio parlare di «vocazione», è da sempre l’arte. Nelle sue note biografiche si legge: scultore, orafo, pittore, metallurgo, musicista studioso di perdute tecniche artistiche antiche. Marco Cerbella, classe 1960, perugino doc residente sulle sponde del Lago Trasimeno, ne ha fatte di cose in vita sua e di storie da raccontare è pieno. A cominciare da quella volta in cui Pico Cellini, decano degli storici dell’arte e dei restauratori del nostro secolo, in tv lo definì ‘ultimo erede di Alceo Dossena’ il più grande falsario del mondo. «Un’affermazione – commenta Cerbella che in tv poi è tornato tante volte proprio per le sue competenze – , che mi ha creato non pochi problemi facendomi finire, mio malgrado, al centro di numerose ed intricate vicende giudiziarie». Oggi, abbandonati gli studi pratici, Cerbella svolge le attività di scrittore, autore e conduttore televisivo. E’ stato anche co-conduttore con Massimiliano Pani, figlio di Mina, del programm Rai, seguitissimo «Italia da stimare».

Come è nata l’idea?

«Ho conosciuto Massimiliano, in Rai a Roma. Oggi è anche un grande amico che viene spesso in Umbria. Per un periodo sono stato musicista. A presentarci fu il capostruttura Michele Bovi ex Tg2. Ci disse che eravamo un duo mediatico perfetto. A quanto pare aveva ragione: il nostro giro con le telecamere alla ricerca dei falsi sui mercatini di tutta Italia ha avuto grande audience».

Lei, da ex falsario, era l’esperto che verificava?

«Sì, comunque sono incensurato e da anni non creo nulla».

Ma come ha cominciato?

«Per curiosità. Da autodidatta. Mi interessava soprattutto l’arte antica. Fare un’incisione microscopica alla maniera dei greci nel V secolo a.c. su una corniola... Nemmeno il falsario più abile ci riesce».

Il suo primo falso?

«La pagella delle Superiori. Era così ben riprodotta che tutti i genitori dei miei amici ci credettero...».

Oggi la chiamano per verificare cosa è autentico.

«Comunque non esistono solo falsi negativi. Cioè repliche create per truffare. Anche Tiziano ha dipinto sopra la tela di un minore. Ma lei definirebbe L’Ultima Cena un falso?...».

Il suo mentore?

«Pico Cellini, il decano di tutti restauratori, curò opere di Michelangelo e Raffaello tanto per dire. Mi fece scolpire un’ornetta etrusca in diretta davanti alle telecamere di mezzo mondo...».

Cerbella, ma la beffa delle Teste di Modigliani?

«Vicenda clamorosa ma può succedere».

Ma allora chi certifica chi?

«Bella domanda... ».

Si farà « Italia da stimare 2»?

«L’idea c’è. Vedremo...»