I carabinieri del Noe all’opera
Piegaro (Perugia), 14 novembre 2016 - A PIETRAFITTA presto riprenderanno i carotaggi. Nell’area sottoposta a nuovi sigilli da parte dei carabinieri del Noe c’è un punto preciso da indagare. Si tratta di un «dente» di terra che insiste sul perimetro del grande lago artificiale e che secondo le testimonianze di persone ascoltate dai militari nell’ambito dell’inchiesta, che riguarda interramento di ceneri (di risulta dalla combustione di lignite locale ma anche arrivata dalle centrali Enel di La Spezia e Vado Ligure) e rifiuti (solidi urbani e anche speciali di altra natura), nasconde qualcosa.
AGLI UOMINI del comandante regionale del Noe Francesco Motta, è stato riferito che lì sotto sarebbero finiti anche i rifiuti derivanti dalla demolizione di alcune strutture. Insomma quella sporgenza sarebbe il risultato del sotterramento di una grande quantità di materiali. Tutto da indagare anche con l’aiuto dei tecnici dell’Arpa, tutto ancora da stabilire, ma le testimonianze ci sono e sono molto precise.
DEL RESTO basta osservare il perimetro del grande bacino artificiale dall’alto per rendersi conto che quello che è un ovale perfetto, per qualche strana ragione in unico punto diventa irregolare mostrando la sporgenza. E proprio su questo tema agli uomini del capitano Motta risultano altre testimonianze. Quella di un verbale della Forestale che risale proprio al periodo di realizzazione del lago.
UN TESTIMONE raccontò agli agenti di aver trovato dei «fusti» (contenitori di sostanze non identificate) scavando per lavoro in quel punto, ma all’arrivo dei Forestali quel materiale era scomparso. Qualcuno evidentemente lo aveva fatto sparire. E intanto, prima che arrivasse il blitz di venerdì con i sigilli posti anche agli edifici della ex centrale Enel di Pietrafitta, il consigliere regionale Claudio Ricci ha annunciato un’interrogazione proprio «per sapere se sono stati svolti esami includendo anche rilievi a carattere magnetico» e «radioattivo» proprio sui pesci del grande lago.