
C’è l’oro nel pesce di lago La ’spinta’ di Borghetto
Nella piccola frazione di Borghetto, dove Umbria e Toscana si incontrano, c’è una tradizione che dura da 56 anni portata avanti dai pescatori prima e dai loro discendenti oggi. Da più di mezzo secolo la Sagra del Pesce di Borghetto di Tuoro si conferma tra le più longeve di tutta l’Umbria. Da quando uno sparuto gruppo di pescatori mise a disposizione la loro attività per diffondere la cultura della cucina borghigiana e per sostenere l’allora nasciture squadre di calcio prima e di ciclismo successivamente. Da allora la popolazione di questo paesino posto sulle rive del Lago Trasimeno ha saputo proporre i propri piatti tradizionali con la stessa intensità e passione della prima volta. Quest’anno la sagra si terrà il 24, 25 e 26 giugno, per la gioia dei tanti buongustai che l’attendono. Ed allora è giusto ricordare queste perle di prelibatezza che raramente vengono trovate nelle tavole delle comuni case.
"Parliamo di sapori – racconta oggi il presidente della Sagra Giuseppe Cecchini - che scaturiscono dai sughi ottenuti con i filetti di persico o dalle anguille che sono frutto di decenni di esperienza culinaria dovuta alla pesca quale attività principale del luogo. Gli gnocchetti alla tinca affumicata sono un ’altra eccellenza che incontra sempre più estimatori tra i buongustai del pesce lacustre. Altre bontà fatte proprie dalle cuoche di Borghetto sono senza dubbio: il Tegamaccio e la Regina in porchetta cotta su forno a legna". Con orgoglio dunque da 56 edizioni i borghigiani servono a tavola i loro ospiti, ricordando quell’anno di pesca straordinaria che intorno al 1950 permise a molti di loro di edificare le case in cui ancora oggi vivono i loro discendenti. "Questa festa offre ai suoi visitatori anche ampi spazi di divertimento".