REDAZIONE UMBRIA

Caso Barbara Corvi, "Chi sa parli Serve uno scatto di coraggio"

Appello dell’Osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose e l’illegalità dopo la scarcerazione di Lo Giudice

Chi sa, parli. E’ l’appello che l’Osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose e l’illegalità in Umbria’ lancia sul caso Barbara Corvi (nella foto), rivolgendosi non solo alla comunità amerina ma anche agli stessi ‘ndranghetisti’. All’indomani della notizia del ricorso in Cassazione presentato dalla Procura di Terni contro la scarcerazione di Roberto Lo Giudice, marito della donna svanita nel nulla 12 anni fa e accusato di omicidio, l’Osservatorio "rinnova l’impegno ad affiancare la famiglia Corvi nel drammatico percorso che sta vivendo, ribadendo con forza che l’unica vittima di questa storia è Barbara e che non sono conciliabili costruzioni mediatiche atte a veicolare altri significati". "Le analisi delle vicende – continua – devono tener conto degli aspetti legati alle dimensioni storiche e contestuali dei protagonisti, con particolare attenzione alle dinamiche di potere riconducibili a una certa matrice maschilista di tipo ‘ndranghetista".

Quindi l’Osservatorio "chiede a tutte e tutti coloro che potrebbero avere informazioni utili, ad Amelia e non solo, di contattare gli organi competenti: uno scatto di dignità e coraggio in un territorio che non dimentica e che con forza prende le distanze da dinamiche di tal sorta". Non solo, l’Osservatorio "si appella anche a coloro che nell’organizzazione ‘ndranghetista vogliano contribuire a una scelta di umanità e di riscatto, raccontando la verità sulla scomparsa di Barbara".

Ste.Cin.