
"Il nuovo approccio che sarà portato dagli ospedali e dalle case di comunità è rivoluzionario, ma il vero tema è garantire a queste strutture il personale sufficiente". Il dottor Francesco Corea, segretario aziendale per la Usl Umbria 2 del ’’Cimo’’, focalizza su un tema particolarmente caldo e strategico per poter garantire il miglior servizio al cittadino. "Il problema di queste novità – dice Corea – è che non ci sono i medici, manca il personale che possa ‘piantonare’ queste strutture.
Ci sono i laureati in medicina, ma è difficile costruire qualsiasi tipo di percorso con loro, in attesa magari che questi possano entrare nelle scuole di specializzazione. Gli specialisti disponibili sono pochi – continua il dottor Corea – e spesso vengono attirati da mercati di altre regioni, che si presentano in maniera più dinamica". Per Corea serve costruire un percorso di maggiore continuità, che non può essere garantito dai neolaureati ancora non specializzati. La possibilità - suggerisce - potrebbe essere di "impiegare quelli che sono più vicini alla pensione". E’ anche vero che, in questo contesto, occorre tenere conto del regime di limitazione delle assunzioni a tempo indeterminato purtroppo ancora vigente (non a caso il Pnrr si basa su assunzioni a tempo determinato). Quanto al numero di Case di comunità annunciato e alla loro localizzazione, Corea ha le idee chiare su cosa mettere a fuoco: "Potrebbero anche sembrare poche, ma la vera questione è che servono ‘braccia’. Il tema è chi ci sta dentro.
Le case della salute, inoltre – prosegue il dottor Corea – non possono essere aperte poco, dovrebbero avere un volume di attività congruo. Va garantita loro infatti una performance con volume di lavoro idoneo. Se così non fosse, non andrebbero a risolvere il problema dei troppi accessi al Pronto soccorso per i codici bianchi o verdi".
Per Corea il modello delle Case della salute e degli ospedali di comunità dovrebbe servire dunque per trovare un’alternativa al Pronto soccorso con uffici legati al territorio. Quanto alle Case della salute a Foligno, c’era stata una polemica feroce sul mancato inserimento della città della Quintana in quelle da realizzare con i fondi del Pnrr. Polemica che, con una interrogazione della minoranza, era finita all’attenzione del consiglio comunale. In questa sede il sindaco Stefano Zuccarini aveva risposto che Foligno avrà la sua Casa di comunità, non con i fondi del Pnrr ma con quelli Inail, nel contesto della realizzazione della palazzina dei servizi della Usl 2, localizzata in questo caso proprio a Foligno.
Alessandro Orfei