"Casa di comunità, sarà caos-traffico"

Orvieto, l’associazione Prometeo ribadisce i dubbi sulla sede in piazza Duomo. "Il centro verrà paralizzato"

Migration

Non si placano i dubbi sulla realizzazione della casa di comunità in piazza Duomo. L’associazione Prometeo, che aveva già segnalato alcuni rischi e criticità collegati a questa scelta, torna a farsi sentire. I problemi sollevati non riguardano l’opportunità di realizzare la casa di comunità con relativo piccolo ospedale che servirà a decongestionare il Santa Maria della Stella, ma la scelta della sede. "La casa di comunità in piazza Duomo rischia di scontrarsi con problemi di traffico molto gravi che potrebbero paralizzare gran parte del centro storico – dice l’associazione – per questo avevamo chiesto di conoscere almeno il piano urbanistico che sicuramente la Regione ha allegato al progetto, e con esso il piano della viabilità e della sosta. Vorremmo anche sapere quanti operatori si prevede che saranno impiegati tra casa di comunità e ospedale di comunità e quanti gli utenti prevedibili dei due servizi. Sicuramente questi dati sono a disposizione, perché in mancanza non vediamo come sia possibile prevedere la mole di traffico e la sufficienza degli stalli per la sosta, destinati a persone che accedono alla casa di comunità e all’ospedale di comunità per lavoro o per curarsi e che quindi lì in piazza duomo o dintorni devono poter arrivare e sostare". La struttura sanitaria servirà un bacino di circa 50mila persone ed è quindi facile immaginare il traffico che ne deriverà. Secondo il sindaco Roberta Tardani però i piani del traffico consentiranno di gestire al meglio i flussi di traffico. L’avvocato Florido Fratini di Prometeo mette anche in evidenza il fatto che nel 2008 la Regione aveva acquistato l’ex mensa della caserma Piave per realizzare quella che allora si chiamava casa della salute. Il progetto non venne mai portato a termine.

Prometeo sottolinea come sarebbe invece opportuno puntare sulla struttura della vecchia Piave anche per evitare che in un futuro rilancio della caserma ci si debba trovare con una parte dell’immobile che non può essere utilizzato perchè appartenente alla Regione. Tanto varrebbe, dicono da Prometeo, far partire il rilancio della Piave proprio dalla futura casa di comunità. E sullo sfondo rimane la preoccupazione che questi problemi potrebbero compromettere il finanziamento per la nuova struttura sanitaria.

Cla.Lat.