Beato Carlo Acutis, da tutto il mondo a Assisi per il ragazzo che in tanti pregano

Il 12 ottobre si celebra la memoria liturgica del giovane, morto a 15 anni, che riposa nella cittadina umbra

Carlo Acutis

Carlo Acutis

Assisi, 12 ottobre 2021 - Un giorno speciale per la Chiesa: si celebra il 12 ottobre la memoria liturgica di uno degli ultimi Beati, Carlo Acutis, ragazzo che morì a 15 anni di leucemia. Nato a Londra e vissuto a Milano, Acutis è stato per la Chiesa un giovane che ha tracciato una vita, mostrato la strada verso la preghiera. Chiese di essere sepolto ad Assisi, la città di San Francesco, ed è qui che riposa. La beatificazione avvenne un anno fa, il 10 ottobre 2020, proprio ad Assisi. La memoria liturgica è una ricorrenza che nella Chiesa è un gradino sotto feste e solennità e che è di solito dedicata a Santi e Beati. 

Carlo Acutis e San Francesco "hanno avuto in comune, oltre all'amore per Gesù e in particolare per l'eucarestia", disse il vescovo della diocesi di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino durante la cerimonia di beatificazione. Carlo Acutis riposa nel Santuario della Spogliazione. 

«In tanti mi chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di mio figlio Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l'amicizia e l'affetto di una moltitudine di persone che nella preghiera chiedono la sua intercessione - dice Antonia Salzano Acutis, madre del Beato Carlo, che sulla vita del figlio ha scritto un libro -. Perché un semplice ragazzino, morto a quindici anni, è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo ha proclamato beato? Quale, insomma, il 'mistero di lucè che lo accompagna?».

«Tanti hanno voluto raccontare Carlo, ma non è semplice riuscire a cogliere l'individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lui - prosegue Antonia Salzano Acutis -. Se è vero che l'essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore, come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore, per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo. Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri, in particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli».

Molti i giovani che in questo 12 ottobre sono andati ad Assisi per un incontro con il vescovo Sorrentino e per una preghiera sulla tomba di Carlo.