Carlo Acutis, il ragazzo che diventa "beato digitale": la Chiesa lo celebra a Assisi

Nato a Londra e vissuto a Milano, morì di leucemia. Le sue spoglie sono state traslate nella città umbra, dove aveva chiesto di essere sepolto

Carlo Acutis

Carlo Acutis

Assisi (Perugia), 1 ottobre 2020 - Si chiamava Carlo Acutis e diventerà Beato. La Chiesa celebra questo giovane scomparso quando aveva 15 anni a causa di una leucemia. Un giovane che in vita fino all'ultimo fu un esempio di speranza e di fede. Un punto di riferimento per molti giovani. CHI ERA CARLO ACUTIS - LA SCHEDA

La storia di Carlo, che chiese di essere sepolto a Assisi, ha già fatto il giro del mondo. E la Beatificazione, che avverrà ad Assisi sabato 10 ottobre alle 16.30 nella Basilicia di San Francesco, traccia la strada verso la santità del ragazzo. 

«Apriremo una mensa per i poveri a poca distanza dal Santuario della Spogliazione e ogni anno sosterremo un progetto nei Paesi del Terzo mondo per aiutarli a creare le condizioni per un'economia solidale». Lo ha annunciato il vescovo della diocesi di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, al termine della cerimonia che oggi ha dato avvio agli eventi collaterali alla beatificazione.

Al termine della celebrazione nel Santuario della Spogliazione, alla quale hanno preso parte anche i genitori di Carlo, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti e il vice sindaco Valter Stoppini, è stata aperta la tomba con il corpo del giovane che resterà visibile fino al 17 ottobre.

Carlo Acutis e San Francesco «hanno avuto in comune, oltre all'amore per Gesù e in particolare per l'eucarestia - ha detto il vescovo - un grande amore per i poveri. Per questo abbiamo deciso che, in una circostanza come questa, bisognava lasciare un segno forte; e quale segno migliore se non quello della carità?».

Nel corso dell'omelia il vescovo - riferisce una nota della diocesi - ha sottolineato l'importanza dell'esempio del giovane beato per i giovani: «Carlo ha avuto una missione specialmente per i suoi coetanei di questo tempo così entusiasmante e, insieme, così disorientato. Un tempo dove si sperimentano cose meravigliose attraverso una tecnologia che unisce il mondo da un capo all'altro, ma che tante volte si fa tumulto di informazioni e messaggi contraddittori, nei quali è così difficile ritrovare la bussola della verità e dell'amore. Carlo è un ragazzo del nostro tempo. Un ragazzo dell'era internet, e un modello di santità dell'epoca digitale, come lo ha presentato papa Francesco nella sua lettera ai giovani di tutto il mondo. Il computer, con la sua mostra dei miracoli, è diventato il suo andare per le strade del mondo, come i primi discepoli di Gesù, a portare nei cuori e nelle case l'annuncio della pace vera, quella che placa la sete di infinito che abita il cuore umano. Quella dei giovani che vogliono davvero vivere da 'originali' e non diventare fotocopie delle mode effimere».

Commossa la mamma di Carlo, Antonia Salzano: «Siamo emozionati che finalmente la tomba di Carlo sia stata aperta, soprattutto perché i fedeli che Carlo ha sparsi per il mondo saranno in grado di vederlo e di poterlo venerare in modo più forte e coinvolgente. Ci auguriamo che attraverso l'esposizione del corpo di Carlo i fedeli possano elevare con più fervore e fede le preghiere a Dio che attraverso Carlo ci invita tutti ad avere più fede speranza e amore verso di lui e verso i nostri fratelli proprio come Carlo ha fatto nella sua vita terrena. Preghiamo che Carlo interceda per tutti noi presso Dio e ci ottenga tante grazie».