Capecchi torna a sorridere Dopo il carcere, la festa

Domenica di lavoro per il fotografo prima incarcerato in Perù e poi assolto. Ora con i suoi scatti ha raccontato i 60 anni di matrimonio dei magionesi.

Capecchi torna a sorridere  Dopo il carcere, la festa

Capecchi torna a sorridere Dopo il carcere, la festa

Sorridente, con la sua macchina fotografica stretta in mano. Così Riccardo Capecchi (nella foto con il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini) è tornato alla normalità e al suo lavoro di fotografo nel primo evento pubblico per i festeggiamenti delle nozze d’oro e di diamante delle coppie magionesi. Il giovane castiglionese si sta finalmente lasciando alle spalle la vicenda che dal 2019 lo ha visto finire in carcere a Lima in Perù accusato di aver fatto parte di una banda che organizzava un traffico internazionale di droga. Accusa che ha sempre respinto e da cui recentemente si è liberato per sempre con la piena assoluzione.

L’occasione come detto è stata quella dei cinquanta e sessanta anni di matrimonio con la tradizionale giornata per le coppie di Magione più longeve: uno straordinario esempio di unione e amore familiare. Come ogni anno il Centro di Iniziativa sociale per anziani e l’Unitre Magione hanno organizzato la giornata tra la Santa Messa celebrata dall’amato Don Stefano Orsini, ormai in pensione ma sempre legato alla sua comunità e poi il grande pranzo conviviale. Fotografo della festa è stato appunto Riccardo Capecchi "che ha finalmente risolto nel migliore dei modi la sua vicenda giudiziaria in Perù – ha detto lo stesso sindaco Giacomo Chiodini – con una piena assoluzione, così come tutti i suoi amici di Magione e Castiglione del Lago aspettavano da tempo. È tornato finalmente al suo lavoro ed è stato un piacere averlo tra noi". Chiodini e gli altri sindaci del Trasimeno avevano da sempre espresso solidarietà a Riccardo, certi che sarebbe riuscito a dimostrare la sua innocenza e attivandosi anche in una serie di manifestazioni pubbliche per chiedere il suo rilascio.