SARA MINCIARONI
Cronaca

Capannone della discordia. Mille firme per cercare di trovare una soluzione

Grande risposta di solidarietà ai dipendenti di Eurocar che vedono a rischio il loro posto di lavoro. La petizione sarà inviata alla presidente Proietti.

Grande risposta di solidarietà ai dipendenti di Eurocar che vedono a rischio il loro posto di lavoro. La petizione sarà inviata alla presidente Proietti.

Grande risposta di solidarietà ai dipendenti di Eurocar che vedono a rischio il loro posto di lavoro. La petizione sarà inviata alla presidente Proietti.

Più di mille firme, raccolte in meno di due ore a Passignano sul Trasimeno, un numero anche destinato a crescere nei prossimi giorni prima che la petizione popolare, contro l’abbattimento dell’ormai noto capannone di Via Valle Romana, venga inviata al presidente della Repubblica. Alla Eurocar, ieri mattina, la comunità ha risposto in massa alla chiamata di solidarietà di titolari e dipendenti, convinti che l’ultima speranza per salvare la sede della loro attività sia sollecitare le istituzioni. Le stesse, a cominciare dalla vecchia amministrazione comunale, dal Tar e fino al Consiglio di Stato, che dal 2009 a oggi hanno prima concesso e poi ritirato - il Comune - un permesso a costruire e poi emesso - i giudici amministrativi - 7 sentenze "contro" l’esistenza stessa dell’edificio di proprietà del leasing bancario che ospita l’attività di Eurocar. Qui i meccanici hanno pagato ogni mese negli ultimi 16 anni il loro titolo a rimanere, e proprio ora - a un passo dal riscatto definitivo -, Intesa San Paolo, vista l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che impone la demolizione del capannone, gli ha scritto di liberare i locali entro il 13 marzo.

"Impossibile – ha spiegato uno dei soci a La Nazione – trovare un luogo alternativo nello stesso bacino di utenza, per non parlare del fatto che tutto quello che abbiamo è investito qui". Ed ecco come si arriva alla minaccia di chiusura e al timore che 11 famiglie possano ritrovarsi senza lavoro. E pensare che una variante al piano regolatore approvata anni fa nel corso della intricata vicenda, renderebbe ora possibile in questa stessa area la costruzione di un immobile con la doppia destinazione, pubblica e privata, ma in ogni caso dovrebbe essere demolito e ricostruito. Così ha stabilito la legge. "Gli atti e le sentenze sono pubblici e consultabili da chiunque, garantendo trasparenza e chiarezza – aveva spiegato nei giorni scorsi il sindaco Sandro Pasquali, ieri presente e solidale con l’azienda e lavoratori –. Inoltre, il prossimo 25 marzo il Comune dovrà affrontare di fronte al Tar una importante richiesta di risarcimento (del confinante, ndr) per l’illegittima costruzione del capannone in cui opera Eurocar, immobile di proprietà di un leasing bancario. L’applicazione delle sentenze è necessaria per tutelare i cittadini di Passignano da eventuali ulteriori danni economici, che altrimenti graverebbero sulla collettività. L’amministrazione agisce quindi a difesa degli interessi della comunità, affinché i cittadini non debbano pagare per errori o responsabilità altrui".

Sa.Mi.