REDAZIONE UMBRIA

Capanna e Massimo Galli Abbraccio dopo cinquant’anni

Si conoscevano dai tempi dell’Università e dei Movimenti studenteschi. Ieri si sono ritrovati alla Mostra del Libro e della Stampa Antica in Altotevere

Si conoscevano dai tempi dell’Università e dei Movimenti studenteschi, si sono incontrati di nuovo ieri dopo 50 anni a Città di Castello, alla Mostra del Libro e della Stampa Antica. Palazzo Vitelli a Sant Egidio ha fatto da sfondo all’abbraccio tra Mario Capanna e il professor Massimo Galli infettivologo divenuto popolare in tempo di pandemia. Così a 50 anni dalle battaglie del Sessantotto, si sono ‘ritrovati’ per la presentazione del libro "Formidabili queste carte… L’archivio di Mario Capanna", (ritenuto di interesse storico nazionale) che ha aperto la XXII Mostra Mercato del Libro Antico e della Stampa Antica in corso fino a stasera. Sempre in contatto per decenni, ma con destini personali divisi tra politica e scienza, i due protagonisti della mobilitazione studentesca -originata dall’occupazione dell’Università Cattolica di Milano proclamata da Capanna nel 1967- si sono rivisti per raccontare i fatti, le storie, gli aneddoti di un’epopea storica che ha segnato il Paese ed è stata per entrambi il tatuaggio sulla pelle di una vita intera, caratterizzata sempre da impegno civile e passione ideale. "La partecipazione del professor Massimo Galli è emblematica: non ci sarebbe stato l’illustre infettivologo, che ci ha aiutato molto a superare le difficoltà della pandemia, senza la sua partecipazione attiva, nel 1968", ha detto Capanna che ha ammesso "l’intensa emozione di presentare le proprie carte". "Essere qui è come tornare a una gioventù piena di ideali, di speranze, di voglia di cambiare il mondo che non rinnego e che ha influito tantissimo nella mia carriera e in quella di Mario, perché ci ha formato con l’acquisizione di nuove convinzioni e idee che hanno fatto parte di un’indimenticabile fase storica di transizione", ha aggiunto il professor Galli che, in riferimento al presente, ha ammonito a "non ritenere chiusa la stagione del Covid" e ha lanciato l’appello a "potenziare la capacità di prevenzione della medicina sul territorio".

In un inedito accostamento tra antico e contemporaneo, la mostra ha reso omaggio anche al genio del maestro tifernate Alberto Burri con i ritratti unici e originali firmati da Silvano Campeggi (Nano) pittore fiorentino di fama internazionale che ha legato la sua produzione artistica alla cartellonistica per le case di produzione di Hollywood tra gli anni ‘40 e ’70. I meravigliosi dipinti della Collezione Simoni Paciaroni, del valore di decine di migliaia di euro, offrono un racconto per immagini dell’artista tifernate di straordinario impatto visivo, dal primo ritratto realizzato a Roma nel 1949 all’ultimo, del 1991, poco prima della sua morte.

Cristina Crisci