Bulagaio, imbrattata la chiesa dei Cenciarelli

Scritta vandalica sul muro dell’edificio che risale al XVIII secolo. E anche le scale del Duomo, appena rifatte, macchiate di birra

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Dopo il Duomo di Orvieto, adesso la Chiesa della Madonna dei Cenciarelli a Perugia. Due opere di portata e valore artistico completamente diverso per carità, ma due edifici di culto presi di mira dai vandali negli ultimi giorni. Dopo lo sfregio orvietano, stavolta a essere è una chiesetta storica di Perugia a essere deturpata. Una struttura che resta chiusa quasi tutto l’anno, dove si celebra il patrono e dove l’altro ieri è stata effettuata una scritta che richiama all’attuale situazione internazionale: "Basta con la Nato: l’Italia libera e sovrana".

La frase è ben visibile alle centinaia di persone che si trovano a transitare da lì ogni giorno e comprensibile è lo stupore e lo sdegno per quello che appare un vero e proprio oltraggio. Ma perché tanti perugini sono affezionati a questa chiesa? La costruzione della piccola chiesa, oltre la porta del Bulagaio (dove passava l’antica via regale settentrionale), risale infatti XVIII secolo. La sua denominazione corretta è di Maria Santissima Consolatrice perché invocata dagli infermi e dagli afflitti, ma viene detta “dei Cenciarelli”. Questi accorrevano dalle lontane campagne per avere le polveri che si staccavano dalla nicchia dove era conservata la prodigiosa immagine della Vergine, le quali, avvolte in un panno (detto “cenciarello”), le portavano al collo per essere liberati dalle malattie. La festa si continua ancora a celebrare il 29 agosto e comunque l’ultima domenica di agosto.

Ma segnali di incuria e vandalismo purtroppo si notano anche sulle scalette del Duomo, da poco ripulite e tirate a lucido e che già nel tratto che conduce da piazza IV Novembre a piazza Danti, appaiono di nuovo macchiate. Secondo i tecnici che lavorano lì ogni giorno e che stanno completando il restauro della Cattedrale, quelle che si vedono anche nella foto di Matteo Crocchioni sono macchie dovute all’abbandono di bottiglie, sigarette e bevande di ogni tipo, che hanno già rovinato la scalinata dell’ingresso principale. Un mal costume, quello di utilizzare la scalinata come luogo di bivacco, come spazio adatto per mangiare e bere che va avanti da anni e che non trova freno, nonostante il profondo restauro e la bellezza restituita a San Lorenzo. A proposito di lavori si va ormai verso la conclusione: il 17 giugno è prevista l’inaugurazione del restauro, proprio in concomitanza con il ‘pensionamento’ del cardinale Gualtiero Bassetti.

Michele Nucci