
Le hanno denigrate, apostrofandole "anoressiche, brutte" e altri insulti analoghi. Urlando al loro indirizzo mentre passavano davanti alla struttura. Poi, il gruppetto di adolescenti se ne è andato. E adesso attorno all’episodio accaduto a Todi, ai danni delle ospiti del Centro per la cura dei disturbi alimentari, gestito dall’Usl Umbria 1, è intervenuto anche il sindaco Antonino Ruggiano che parla di "episodio brutto, ma isolato nel contesto della città e di certo non la rappresenta"."Quella che è accaduta - ha detto ancora Ruggiano - è una vicenda assurda. Todi è felice di ospitare il Centro per i disturbi del comportamento alimentare che ha fatto conoscere la città come un’eccellenza in questo ambito a livello nazionale e internazionale. Il Comune sostiene tra l’altro l’Etab, ente di assistenza e beneficenza che ha messo a disposizione i locali dove si trova il centro".
Si tratta comunque della prima volta che accade un fatto del genere, ricorda la stessa direttrice della struttura, Laura Dalla Ragione che ha preferito, di concerto con le ospiti, non sporgere denuncia: "In 15 anni di attività a Todi - ha aggiunto - è la prima volta che succede una cosa del genere. La sinergia con con la comunità di questa città è stata sempre forte e collaborativa". Un episodio analogo si era verificato tempo fa anche nei confronti degli ospiti della struttura che si trova a Città della Pieve che assiste giovani e adulti con problemi di obesità.
Ma il fatto di cronaca ha riportato a galla i problemi del disturbo alimentare che sono in aumento anche a causa del lockdown dovuto al Covid. Secondo Dalla Ragione l’emergenza sanitaria ha provocato una "esplosione" tra giovani ma anche tra adulti. Con anoressia e obesità sempre più diffusi che coinvolgono anche i ragazzi e non più solo le ragazze. "Nell’ultimo anno - ha sottolineato Dalla Ragione - le richieste di assistenza sono aumentate notevolmente e arrivano da tutta Italia. Circa il 20 per cento di coloro che si rivolgono a noi sono maschi, in particolare tra i 12 e i 17 anni". Le due strutture di Todi, palazzo Francisci e Le rondini ospitano 35 ragazze in maniera residenziale mentre circa 200 sono quelle in trattamento dall’esterno. Il Centro dispone di un’altra struttura a Città della Pieve (18 posti che a breve diventeranno 25) dedicata ai problemi dell’obesità. Per Dalla Ragione un effetto negativo sui disturbi alimentari è legato anche alla didattica a distanza: stress, vita sedentaria e un senso di claustrofobia. Altro tema "molto forte" è quello del bullismo. "Chi è ‘diversò è oggetto di insulti, di vere e proprie forme di body shaming".