"Bonus edilizi strutturali contro l’incertezza"

Elisabetta Masciarri (Fillea Cgil Umbria): "Il beneficio andrebbe esteso anche alle Aziende che forniscono servizi alla persona"

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di Alessandro Orfei

Estendere i benefici dei bonus edilizi anche agli ex Ipab, ora Asp, ovvero Aziende servizi alla persona, così importanti e così diffuse nel territorio regionale. È quello che chiede la Fillea Cgil dell’Umbria che, insieme all’associazione "Nuove Ri-generazioni", lancia la proposta che punta a diventare un emendamento da presentare al decreto "Aiuti quater". Il dettaglio sarà presentato domani in un convegno a Perugia, a partire dalle ore 15in provincia. Elisabetta Masciarri (nella foto), segretaria generale Fillea Cgil dell’Umbria, da cosa nasce questa proposta? "Queste realtà sono una colonna del sistema di assistenza dell’Umbria, dove contiamo dieci strutture. Ogni Asp svolge funzioni sociali imprescindibili, a supporto degli anziani. Il tutto all’interno di patrimoni edilizi di livello, che avrebbero però bisogno di interventi di ammodernamento ed efficientamento. Operazioni gravose, e in alcuni casi impossibili, se non svolte appoggiandosi a bonus o incentivi europei. L’idea è dunque quella di supportare la funzione sociale e valorizzare il patrimonio".

Il Governo ha annunciato novità sul Bonus 110 per cento. Qual è il vostro giudizio?

"Le ultime decisioni gettano molta incertezza. Cambiamo ancora una volta le regole in corsa e inserendo scadenze e normative ridicole, come per esempio quelle sui condomini. È tempo di mettere mano seriamente alla questione e rendere tutto strutturale".

Ma ha fatto bene all’edilizia?

"I numeri delle casse edili ce lo dicono: 115 milioni di masse salariali su Perugia (+20 milioni rispetto al 2020), 9mila addetti e 1800 imprese nel 2022. Su Terni la massa salari totalizza 34.497.108, con 758 imprese e 3.626 operai. In Umbria su questi numeri ha inciso anche la ricostruzione post sisma 2016".

Come rivedere i bonus?

"Per l’edilizia popolare e per i condomini sarebbe impossibile andare ad effettuare miglioramenti senza bonus al 110 per cento. Si bloccherebbe tutto, laddove per esempio, si fosse in presenza di chi non riuscisse a sostenere gli interventi. Sulle villette invece gli sgravi andrebbero differenziati e ridotti. Va tenuto presente che interventi edilizi vanno anche a ridurre la povertà energetica del Paese".

L’incertezza su queste misure, che conseguenze può avere sui lavoratori dell’edilizia?

"Molte. Queste corse contro il tempo non fanno che aumentare illegalità e insicurezza sul lavoro. Una misura a tempo può determinare problemi perché ai lavoratori si chiede sempre di più e velocemnte. E il mercato, di fronte a queste novità, potrebbe anche andare in recessione. C’é inoltre il boom dei prezzi, che potrebbe portare più ad una svalutazione del lavoro che ad un calo dei costi della materia.Ci sono già i primi segnale di difficoltà con le prime richieste di cassa integrazione".

La Fillea Cgil dell’Umbria si prepara al proprio congresso. "Celebreremo l’appuntamento il prossimo 15 dicembre a Città di Castello all’insegna del motto "Più contrattazione, più rappresentanza uguale più democrazia. La nostra priorità è rimettere al centro il lavoro, la riduzione delle ore di lavoro per lavorare tutti e meglio, la lotta alla priorità. Forte anche il nostro impegno sul protocollo per la legalità nella ricostruzione e nei cantieri. Bocciamo senza appello anche le misure del Governo, inique e insufficienti".