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Bisio in scena ’La mia vita raccontata male’

L’attore ha deciso di iniziare la nuova tournée dal Morlacchi di Perugia, da domani: "Sarà un ping pong tra me e il pubblico"

Bisio in scena ’La mia vita raccontata male’

Ha scelto il Teatro Morlacchi per iniziare la nuova tournée. Claudio Bisio porta in scena “La mia vita raccontata male“ – spettacolo tratto dal patrimonio letterario di Francesco Piccolo – da domani a domenica 4 febbraio –. La regia è di Giorgio Gallione, la produzione del Teatro Nazionale di Genova e in scena con Bisio ci sono i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino (il 31 gennaio alle 20.45, giovedì 1 febbraio alle 19.30, venerdì 2 alle 20.45, sabato 3 alle 18 e domenica 4 febbraio alle 17). Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere, “La mia vita raccontata male“ dice che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali.

"Esagerando un po’ : dice Bisio – si potrebbe dire che è una summa dell’opera di Piccolo, c’è qualcosa di inedito, brani da racconti e romanzi precedenti al Premio Strega, anche se la storia si basa per l’appunto sul libro ’Il desiderio di essere come tutti’. Alla fine, lo spettacolo è il tentativo di attraversare la vita di una persona che assomiglia a me, ovviamente a Piccolo, ma in realtà anche a molti altri, a iniziare dal regista Giorgio Gallione. Siamo dei boomers! Lo spettacolo è la storia di una generazione, quella nata tra gli anni Cinquanta e Sessanta, cresciuta guardando Carosello e le Kessler, quella che ricorda il Muro di Berlino e i Mondiali di calcio del ’74".

Raccontata male... cioè? "Il titolo è un omaggio che facciamo a un amico, Gipi, che ha intitolato una sua graphic novel La mia vita disegnata male, un titolo che sia a me che a Giorgio Gallione è sempre piaciuto. Raccontiamo ’male’ nel senso che non seguiamo una cronologia rigorosa, andiamo avanti e indietro nel tempo, anche se si parte con ricordi dell’infanzia e si arriva sino alle problematiche della vita adulta, facendo emergere un percorso come in una sorta di grande puzzle. E poi “male” perché non raccontiamo solo le cose belle della vita, ma anche episodi negativi, sentimenti e fatti politicamente scorretti, non edulcoriamo niente. Ma Piccolo in questo senso è un maestro e noi lo seguiamo, e ovviamente speriamo di raccontare bene le sue storie".

È uno spettacolo in cui c’è musica... "In tutti i miei spettacoli ci sono sempre dei musicisti. In questo sono al mio fianco sul palco due bravissimi polistrumentisti, Marco Bianchi e Pietro Guarracino che, seguendo i brani composti appositamente da Paolo Silvestri, interagiscono con me in scena suonando tre / quattro chitarre ciascuno, in un rapporto molto vivo e ritmato tra parola e musica. La musica nello spettacolo ha decisamente un ruolo importante. Per questo motivo qualcuno lo ha definito un melologo e qualcun altro lo ha avvicinato al teatro canzone di Gaber, considerazione che mi onora moltissimo".

E con questo spettacolo Bisio torna in teatro. "Dopo tanti film come attore – dice –, pochi mesi fa è uscito il mio primo film da regista, ’L’ultima volta che siamo stati bambini’. È stata e continua ad essere un’esperienza fantastica, soprattutto grazie al vasto seguito delle scuole. Ho fatto con piacere tante presentazioni del film in sala davanti a centinaia di adulti ma anche bambini, partendo la scorsa estate dal Giffoni Film Festival fino ad arrivare al Parlamento Europeo, appena prima di partire per la tournée. E orasono felicissimo di tornare in teatro, è qui che ho iniziato la mia carriera. Il primo bollino ENPALS è del 1980, sono 44 anni che la mia vita è fatta di questo lavoro e del contatto con il pubblico. E ’La mia vita raccontata male’ è un ping-pong continuo tra me che sono sul palco e il pubblico in platea". Non male.