
Avvocati penalisti in sciopero: "Poco personale e carceri al collasso"
Anche la Camera Penale di Spoleto "Stefano Pecchioli" aderisce alla tre giorni di sciopero indetta dalla giunta dell’unione camere penali italiane per protestare contro le decisioni assunte dal Governo con l’emanazione del pacchetto sicurezza. Per i giorni 7, 8 e 9 febbraio quindi anche al tribunale di Spoleto è prevista l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria. Ma c’è di più perché la protesta non si limiterà all’astensione dai processi, perché la giunta nazionale ha invitato le sezioni territoriali ad organizzare, iniziative di informazione e di discussione sulle ragioni dello sciopero. Ebbene il consiglio della Camera Penale di Spoleto, presieduto dall’avvocato Roberto Calai, ha accolto volentieri l’invito ed ha indetto una conferenza per domani alle 10 e 30 al palazzo di giustizia nella sede del consiglio dell’ordine degli avvocati. Tra i motivi della protesta c’è anche il "peggioramento delle condizioni di vita a cui sono costretti i detenuti ristretti in carceri ormai al collasso". Secondo l’Unione Camere Penali "sono venute del tutto a mancare, da parte del Governo, iniziative volte alla decompressione ed alla salvaguardia della dignità dei ristretti, proponendosi, al contrario, esclusivamente la progettazione di nuovi spazi detentivi, ovvero l’incremento di strumenti e di risorse in chiave puramente securitaria e di conservazione dello status quo". Un tema questo che riguarda da vicino anche la città di Spoleto ed in particolare la casa di reclusione di Maiano.
Il focus di domani mattina vestirà principalmente se queste tema e sulle principali problematiche che riguardano l’istituto spoletino. La piaga maggiore è sicuramente la carenza di personale e su questo fronte gli appelli al Ministro per intervenire sono arrivati già in più occasioni anche dalle varie sigle sindacali della polizia penitenziaria. I numeri parlano chiaro: si è passati da una previsione di 311 unità (D.M. 2001) per il personale appartenente al ruolo Agenti/Assistenti, all’attuale 187 (D.M. 2017), con un decremento di oltre 120 unità a fronte di oltre 400 detenuti. A causa di diversi fattori, quali la partecipazione ai corsi di avanzamento piuttosto che i distacchi in entrata e in uscita, l’organico è ulteriormente ridotto a circa 150 unità. La preoccupazione maggiore però riguarda i pensionamenti. A fine gennaio è andato in pensione il comandante Piersigilli e rimarrebbero pochi mesi di lavoro anche per il vicecomandante Speranza. Entro i prossimi due anni sono previsti circa 47 pensionamenti.