
Il manager Raimondo Astarita a Todi
Todi (Perugia), 7 dicembre 2019 - «Amo l’Umbria, tutta e il Tuderte in particolare dove vengo ogni volta che mi è possibile». Raimondo Astarita è un affermato manager del settore comunicazione per importanti aziende nazionali e internazionali. Da qualche anno ha deciso di stabilirsi a Todi-Ramazzano. «Scappo da Roma tutti i venerdì – dice –, per venire a respirare vita autentica qui, dove ho tanti amici ormai. Dove faccio sport e dove partecipo, contribuendo in prima persona, all’organizzazione di eventi culturali e sportivi. La Capitale? Solo un posto dove dormire durante la settimana di lavoro». Come ha scoperto Todi? «Sei anni fa. In modo casuale, come spesso accade per le cose belle. Volevo comprare casa in campagna e con la mia compagna ci siamo trovati a Ramazzano. È Stato amore a prima vista. Per mettere la firma sull’acquisto dell’immobile sono bastati venti minuti». Cosa le piace in particolare di questa regione? «La natura e la gente con cui sono subito entrato in empatia. Mi sono messo a disposizione per fare cose imprenditoriali, soprattutto sostenendo i giovani e gli eventi che organizzano. Iniziative che spesso sponsorizzo direttamente. Mi fa piacere dare una mano alle start up di ragazzi intraprendenti. Ho aiutato i componenti della Loop a lanciare iniziative come la Cena in bianco, il Torneo dei rioni, il Calcio a cinque in piazza. Sono anche diventato presidente di una squadra di calcio a cinque e sponsorizzo un team di basket. Ma aiuto anche i ragazzi di altri sport e squadre minori, per consentire ai più disagiati di fare attività». La conoscono tutti ormai. «Mi piace stare tra la gente e contribuire al benessere della comunità. Sponsorizzare l’acquisto delle sedie per il concerto della scuola di musica ad esempio mi ha fatto piacere. Così come mi fa piacere quando in giro per la città mi fermano i genitori di tanti ragazzini per ringraziarmi. È bello. Insomma Todi mi fa sentire a casa. Cosa che non mi capita più a Roma, città diventata invivibile, senza più rapporti sociali e umani». Il logorio della vita moderna ... «Guardi Todi è un posto dove è possibile incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi idee e fare cose insieme. Un luogo di cultura ma aperto a tutti, non come certi posti dove gli intellettuali si isolano nelle ville sul mare. Qui in quanto ad arte e cultura non si è secondi a nessuno. Basta citare il parco Beverly Pepper o il Todi Festival». Come è oggi l’Umbria vista dall’esterno secondo lei? «Un posto che piace molto. Un bel laboratorio di idee. Modello di cose realizzate». Prossimi progetti per Todi? «Continuare a sostenere i giovani. Ho un figlio di 30 anni, dirigente d’azienda che mi dà molti consigli al riguardo. Voglio aiutarli a costruire il futuro».